Carmagnola, Pronto soccorso chiuso h24: cresce la protesta sul web

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Si fa sempre più forte la protesta online nei confronti della Regione Piemonte da parte dei cittadini di Carmagnola e dintorni, infuriati per la scelta di chiudere h24 il Pronto soccorso del San Lorenzo.

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Cresce la protesta anche online per la decisione regionale di chiudere h24 il Pronto soccorso di Carmagnola

La notizia della chiusura 24 ore su 24 del Pronto soccorso dell’ospedale di Carmagnola -data ieri nel tardo pomeriggio e diffusa in rete da “Il Carmagnolese”- ha suscitato un’ondata di protesta online, con numerose polemiche sollevate dai cittadini.

Sotto i post pubblicati dalla pagina Facebook ufficiale della Redazione de “Il Carmagnolese”, infatti, hanno trovato spazio decine di commenti, con critiche, polemiche, riflessioni e dibattiti sul tema.

Pronto soccorso di Carmagnola chiuso 24 ore su 24, già da questa sera

Invece di andare a protestare se fanno chiudere i ristoranti alle 18, andare in piazza perché stanno gestendo malissimo la questione sanitaria no? Che ci fosse carenza di personale lo sapevano da marzo. Quante assunzioni hanno fatto? Abbiamo dati tutti i giorni su positivi, asintomatici, ricoveri, decessi… ma non si sa niente sul personale assunto. Puoi creare posti letto Covid quanto vuoi, ma se il personale è sempre quello, ti metti la flebo da solo?“, chiede Graziella Testa, ricordando come la Sanità sia materia di competenza della Regione.

Le fa eco Donatella Gambino: “Eccoci al nocciolo del problema… 8 mesi di tempo per prevenire tutto ciò e non sono stati in grado. Ora cosa fanno? Chiudono tutto! E a farne le spese è sempre il cittadino…“.

L’assessore comunale Massimiliano Pampaloni prova a contestualizzare la situazione nel quadro generale piemontese: “A causa dell’aumento esponenziale dei casi di Covid, chiuderanno i pronto soccorso degli ospedali di Giaveno, Venaria, Nizza Monferrato, Lanzo, Ceva, Carmagnola e Cuorgnè. È fondamentale fare di tutto affinché il sistema sanitario non collassi“. Gli risponde Antonella Sulas: “Se a un mese dalla ripresa dei contagi chiudono i pronto soccorso, mi sa che il sistema è già collassato…“.

“Pari dignità e pari diritti per Carmagnola”: il sindaco Gaveglio contro la Regione per la chiusura h24 del Pronto soccorso

In molti sottolineano anche i disagi per tutti gli abitanti del Carmagnolese che si trovano ora privi sia del Pronto soccorso che dell’ospedale territoriale. “Complimenti! Tanto le altre malattie le abbiamo sconfitte tutte. Auguro a tutti di non avere altri tipi di problemi“, è amaramente ironico Marco Petrino. Concetto analogo è espresso da Cristina Frank: “Sapere che il pronto soccorso è chiuso mi fa salire l’ansia: speriamo di non averne mai bisogno in questo periodo“.

Quindi, se una persona sta male, cosa deve fare?“, chiede Vito Vinci. “Chiami il 118, incrociando le dita che ci sia un’ambulanza pulita libera, o vai con mezzi privati a Moncalieri o Chieri“, constata Graziella Testa.

Non mancano le critiche al presunto ‘voltafaccia’ regionale, con l’assessore Icardi che solo una settimana prima aveva promesso al sindaco di Carmagnola di tenere aperto il Pronto soccorso in orario diurno. “Cambiate idea come i bambini“, è il commento di Rosalba Sinatra.

C’è infine chi, come Barbara Murron, che ipotizza che si tratti di “una decisione presa già da tempo. Pessima strategia usare l’emergenza sanitaria come pretesto… Ancora una volta stanno giocando sulla nostra pelle“.
Le dà sostegno Rosanna Avalle: “Sicuramente stiamo pagando i tagli alla Sanità fatti in passato. Ma da marzo a ora si potevano ampliare ospedale e personale. Se non si è fatto, c’è qualcosa che non funziona nel sistema“.

Alle voci degli abitanti di Carmagnola e dei tanti Comuni limitrofi si è quindi aggiunta la protesta istituzionale del sindaco Ivana Gaveglio, che in una dura lettera inviata all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e al Dirmei, ha chiesto chiarimenti “al fine di ottenere un quadro chiaro dei servizi che rimarranno attivi in loco e dell’organizzazione dei servizi alla cittadinanza, a tutela della salute pubblica“.