Inceneritore InProMa a Ceresole, perplessità sull’impatto ambientale

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Si è svolta la Conferenza dei servizi per valutare la richiesta dell’azienda InProMa di Ceresole d’Alba di realizzare un nuovo inceneritore e incrementare la produzione.

inproma Ceresole Alba
L’azienda InProMa, con sede a Ceresole d’Alba

Il nuovo impianto di combustione alimentato da farine animali che l’azienda InProMa di Ceresole d’Alba vuole realizzare, aumentando anche la quantità di materiali trattati (carcasse animali), è stato al centro della Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia di Cuneo.

Nel corso della conferenza sono emersi motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza e perplessità in merito all’impatto ambientale dell’impianto per la zona del Roerospiegano dalla Provincia- Inoltre sono state richieste integrazioni alla documentazione inviata dall’azienda”. 

Inceneritore InProMa a Ceresole: si valuta l’impatto ambientale

Alla Conferenza, che si è svolta online a causa dell’emergenza sanitaria in corso, erano presenti 25 soggetti, a partire dai tecnici della Provincia, con il dirigente del Settore Ambiente Luciano Fantino; il sindaco di Ceresole d’Alba Franco Olocco con altri amministratori comunali di maggioranza e di minoranza; il vicesindaco di Sommariva Bosco Marco Pedussia, il consigliere regionale albese Ivano Martinetti, il presidente Associazione Comuni del Roero Cuniberto, il tecnico del Comune di Carmagnola, alcuni rappresentanti delle associazioni ambientaliste (tra cui Legambiente, Italia nostra, Canale ecologia, Salviamo il paesaggio, Comuneroero, Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, Pro natura, Asfodelo) e del Comitato salvaguardia territorio Ceresole.

Come Comune, per fare le nostre valutazioni e approfondimenti, ci siamo appoggiati al Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino; il professor Alberto Poggio, che si è occupato di analizzare la documentazione prodotta dall’azienda ha riscontrato forti carenze e, proprio a causa di queste mancanze, abbiamo chiesto alla Provincia di pronunciarsi a sfavore del progetto –spiega il sindaco di Ceresole d’Alba, Franco Olocco– Tutti i nostri dubbi sono stati condivisi dagli altri Comuni presenti e anche dall’Arpa”. 

Le perplessità emerse riguardano l’impatto ambientale che l’impianto creerebbe in una zona, quella del Roero, che sta crescendo dal punto di vista eco-sostenibile con la valorizzazione della rete di sentieri e dei prodotti tipici.

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Fantino ha precisato che, dalle osservazioni pervenute in merito alle richieste di InProMa, sono emersi pareri tecnici critici verso il progetto: la stessa documentazione presentata dall’azienda risulta incompleta e al momento non ci sono i presupposti per il proseguimento del procedimento. InProMa avrà dieci giorni per integrare la documentazione e presentare controdeduzioni.

Importante anche il parere di Arpa Piemonte, che ha sottolineato le inadempienze dell’azienda registrate a tutt’oggi, in particolare i problemi sui quantitativi lavorati già al di sopra delle potenzialità dell’impianto, sulle emissioni, sullo stoccaggio e sulle aspirazioni.

L’Asl ha inviato un parere con il quale ha chiesto altri dati da esaminare, così come i tecnici del Politecnico, consulenti del Comune di Ceresole, hanno chiesto maggiori informazioni su tecnologia e quantità delle lavorazioni.

Problemi sono arrivati anche dall’Ufficio tecnico comunale che ha segnalato la mancanza della richiesta del permesso di costruire e delle relazioni tecniche.

La Conferenza ha fatto infine emergere i problemi di viabilità connessi all’impianto che aumenterebbe la movimentazione di materiali di più del 50% rispetto a quella conseguente al massimo utilizzo dell’autorizzazione attuale. La Provincia dovrebbe realizzare una strada aggiuntiva per poter sostenere l’incremento di traffico.

Associazioni ambientaliste contro l’inceneritore InProMa di Ceresole

Riteniamo che al momento non ci siano i presupposti per il proseguimento dell’iter, almeno secondo quanto sottolineato dalla Provincia, e crediamo che molte delle questioni
sollevate durante la Conferenza dei Servizi non siano superabili in tempi brevi –
commentano le associazioni ambientaliste presenti alla conferenza- siamo ben consapevoli che le carcasse animali pericolose prodotte da macelli e allevamenti debbano essere prontamente smaltite al fine di evitare problemi di salute pubblica e che fermare questo impianto, attualmente, comporterebbe gravi disservizi. Riteniamo però non sia più ammissibile che in ragione di questa necessità sia accettabile il mancato rispetto delle norme e prescrizioni”. 

Al momento l’azienda al centro della conferenza, l’InProMa di Ceresole d’Alba, contattata da “Il Carmagnolese”, non ha ritenuto di rilasciare dichiarazioni.