La storia di Alessandro Marra, più cocciuto della malattia

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Alessandro Marra, di Lombriasco, dopo un ictus emorragico a soli 33 anni, ha ripreso in mano la propria vita, laureandosi in Giurisprudenza.

Alessandro Marra Lombriasco Laurea
A ottobre Alessandro ha realizzato il suo sogno e si è laureato in Giurisprudenza con una tesi di quasi 500 pagine

La prima cosa che noti quando conosci Alessandro Marra è che è una persona che ama ridere; anche mentre racconta i periodi più difficili e bui della sua vita, non perde quella scintilla di vitalità negli occhi e quell’ironia propria di chi non si prende troppo sul serio.

É stato questo suo modo di essere a permettergli di non mollare mai, anche dopo essere stato colpito da un ictus emorragico che l’ha lasciato paralizzato per un lungo periodo di tempo.

É il 2010. Alessandro ha 33 anni, ha da poco cominciato una relazione con una nuova ragazza e si sente pronto per fare progetti; un giorno però si sente male, perde conoscenza e viene portato in ospedale dove si risveglia dopo un mese di coma.

Quando ho ripreso conoscenza ho capito subito che doveva essere passato parecchio tempo da quando ero svenuto, perché la mia stanza era piena di persone -racconta Alessandro- Ero paralizzato e mi hanno detto che non avrei più camminato”.

Dopo lo sconcerto iniziale, Alessandro Marra non si perde d’animo e inizia un faticoso percorso di riabilitazione in una struttura privata, durato un anno e mezzo.

“Non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori per aver pagato le mie cure, altrimenti non penso che sarei tornato a camminare -spiega- Facevo ginnastica per tutto il giorno, tutti i giorni, e le sedute di fisioterapia si svolgevano con me imbragato su una specie di tapis roulant che mi ha nuovamente insegnato a camminare. É stata dura ma quella macchina mi ha salvato la vita”.

È proprio durante quelle interminabili giornate di fisioterapia che prende la decisione di ricominciare a studiare: “Sono sempre stato appassionato dei romanzi di John Grisham e ho pensato che magari, una volta tornato a casa, avrei potuto iscrivermi a Giurisprudenza; scherzavo su questa cosa ai tempi, non pensavo che l’avrei fatto davvero, ma poi l’idea ha assunto sempre più concretezza nella mia mente”.

Una volta tornato a casa, dopo la riabilitazione, Alessandro deve combattere contro chi pensa che non ce la farà, anche il suo neurologo gli sconsiglia di intraprendere così in fretta una nuova strada dopo lo shock che ha subito il suo cervello; ma lui è testardo, così, all’età di 36 anni, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Torino.

Sono arrivato al campus per la mia prima lezione che sembravo il dottor House, con il bastone e 15 anni più vecchio di tutti gli altri -sorride alle sue parole- All’inizio, i miei colleghi di corso mi guardavano straniti, ma poi si è creato un bel rapporto, abbiamo dato il via a gruppi di studio e ci aiutavamo”.

Dopo molta fatica e parecchie soddisfazioni, a ottobre di quest’anno Alessandro si laurea con una tesi dal titolo “DNA: dalla scena criminis all’accertamento giudiziario”.
“La stesura della tesi è durata un anno e mezzo; è stato anche complesso trovare un relatore, perché il mio lavoro è piuttosto critico nei confronti dell’attuale sistema giudiziario”.

Alessandro da febbraio ha iniziato la pratica forense in uno studio legale e al momento le sue energie sono concentrate sull’esame di Stato che si terrà nel 2022 e sulla festa di laurea, che ha dovuto rimandare a causa del Covid.

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