Covid-19, linee guida per rientrare in Piemonte dall’estero

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A seguito dell’ultimo DPCM di novembre 2020, la Regione ricorda le linee guida anti-Covid per rientrare in Piemonte dall’estero.

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Rientrare in Piemonte dall’estero: le linee guida

A seguito del nuovo DPCM di novembre di contrasto alla diffusione del Covid-19, sul sito della Regione sono state nuovamente messe in evidenza le linee guida, valide fino al 24 novembre, per rientrare in Italia, e più nello specifico in Piemonte, dall’estero.

Come ha più volte sottolineato la Farnesina, sarebbe bene evitare viaggi all’estero in questo periodo se non strettamente necessari, ancora di più se al di fuori dei confini dell’Unione Europea.

Infatti, data la veloce evoluzione della situazione di emergenza, il rientro in Italia potrebbe essere reso difficile da ulteriori restrizioni agli spostamenti. In generale, a seconda dei Paesi di provenienza, le indicazioni da seguire sono diverse.

In particolare, chi torna in Italia da un soggiorno o un transito in Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda del Nord ha due possibilità:

  • fornire un attestato che certifichi la negatività al Covid-19 a seguito di un test molecolare o antigenico svolto nei tre giorni prima dell’arrivo;
  • sottoporsi a un tampone nell’aeroporto/porto/luogo di confine entro le 48 ore successive al suo ingresso.

Inoltre, deve obbligatoriamente avvisare il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente.

Per chi rientra dagli altri Paesi dell’Unione Europea, non è invece necessario sottoporsi al tampone.

Rimane comunque obbligatorio la presentazione di un’autocertificazione, debitamente compilata, per l’ingresso in Italia, ad eccezione da chi arriva da San Marino e dalla Città del Vaticano.

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Per quanto riguarda i Paesi extra-UE, le nazioni sono classificate in tre categorie.

La prima tipologia riguarda Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay, Paesi in cui lo spostamento è consentito senza necessità di motivazione: all’arrivo in Italia è necessario presentare un’autocertificazione e utilizzare un mezzo privato per raggiungere la destinazione finale. È inoltre obbligatorio sottoporsi all’isolamento fiduciario e alla sorveglianza sanitaria per 14 giorni.

A coloro che arrivano da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana, è vietato l’ingresso in Italia ad eccezione di casi particolari (ad esempio se si è cittadini dell’Unione Europea da prima del 9 luglio 2020).

Relativamente ai Paesi restanti, lo spostamento è consentito solo per lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio o in caso di relazione affettiva comprovata e stabile. In questo caso rimane l’obbligo di autocertificazione, raggiungimento della destinazione con mezzo privato e isolamento fiduciario con sorveglianza sanitaria per due settimane.

In ogni caso la Farnesina raccomanda di consultare il sito Viaggiare sicuri per restare sempre informati su eventuali aggiornamenti.

Inoltre, la Regione mette a disposizione sul proprio sito l’elenco dei Servizi Igienici e Sicurezza Pubblica (da contattare in caso di rientri da un Paese per cui è previsto l’isolamento e non si ha un medico di famiglia in Italia) e la lista degli hotspot in cui effettuare i tamponi e dei laboratori diagnostici privati.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Numero Verde della Regione 800-333444 o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica 800333444@regione.piemonte.it.