Il Presidente della Repubblica annulla l’ordinanza anti-accattonaggio

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Il Quirinale ha recepito ufficialmente il parere del Consiglio di Stato e accolto il ricorso contro ordinanza del novembre 2016 che vietava l’accattonaggio sul territorio comunale. Il sindaco Gaveglio: “A Carmagnola chi ha veramente bisogno viene accolto e assistito”.

 

Mattarella ordinanza anti accattonaggio ph. Quirinale Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha controfirmato l’annullamento dell’ordinanza anti-accattonaggio, emessa nel novembre 2016 dal Comune di Carmagnola.
Un passaggio scontato ma formale, dopo che nel marzo 2018 il Consiglio di Stato aveva espresso parere favorevole sul ricorso presentato dall’Associazione Avvocato di Strada Onlus di Bologna, con il supporto di Karmadonne.
Su proposta del Ministro dell’Interno, il ricorso è accolto“, si legge nel documento firmato da Mattarella lo scorso 28 settembre e notificato ufficialmente nelle scorse ore.

Al centro della contestazione, l’ordinanza numero 35, emanata dal sindaco Ivana Gaveglio il 9 novembre 2016 per vietare la pratica dell’accattonaggio su tutto il territorio comunale, con disposizione di identificazione delle persone che lo praticano e l’applicazione di una sanzione amministrativa di 100 euro.
Il divieto, applicato in particolare nelle aree mercatali, era esteso alle aree adibite a parcheggio, presso gli edifici di culto, gli esercizi commerciali, le strutture ospedaliere e altri “luoghi sensibili”.

Il Quirinale, recependo il parere del Consiglio di Stato, ha ritenuto che un sindaco non possa in nessun caso colpire con provvedimenti punitivi chi si limita a chiedere l’elemosina senza molestare o infastidire nessuno; inoltre, dal punto di vista procedurale, non è possibile utilizzare per altri scopi lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente, concesso solamente per contrastare situazioni di emergenza.

Soddisfazione dall’Associazione Avvocato di Strada: “In Italia non si può multare chi chiede l’elemosina senza dare fastidio a nessuno. Ricordiamo che la solidarietà è uno dei principi fondamentali della nostra Democrazia, tanto da essere sancita come “dovere inderogabile” dalla nostra Costituzione“.
Aggiunge il presidente della Onlus bolognese, Antonio Mumolo: Chi chiede l’elemosina generalmente lo fa perché non ha nessuna altra possibilità: spesso sono persone che hanno semplicemente perso il lavoro e che sono finite in strada perché prive di qualsiasi reddito. Se gli si fa una multa non li si toglie dalla strada, semplicemente si aggrava ancora di più la loro situazione. Ringraziamo il Presidente della Repubblica per questa decisione, che ripristina la legalità. Dovremmo tutti lottare contro la povertà non fare la guerra ai poveri

Commenta il sindaco, Ivana Gaveglio: “E’ arrivata la comunicazione formale di ciò che già sapevamo. Il mio unico commento è che questa vicenda non deve essere strumentalizzata. La povertà vera si manifesta in altro modo e deve essere presa in carico: a Carmagnola, chi ha veramente bisogno viene accolto e assistito“.