Piobesi che accoglie, ospitalità condivisa per i profughi ucraini

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Sono arrivati a Piobesi Torinese i primi profughi ucraini, ospitati in un locale messo a disposizione dalla parrocchia. L’accoglienza è stata resa possibile in particolare dall’impegno di un nucleo di famiglie promotrici del progetto e dall’Associazione Senza Confini.

Profughi ucraini arrivano al confine ungherese – fonte: Ansa / Afp. Anche a Piobesi Torinese sono arrivati i primi quattro profughi, accolti nella parrocchia del paese grazie in particolare all’impegno di un gruppo di famiglie promotrici del progetto e dell’Associazione Senza Confini.

Piobesi Torinese ha visto ieri l’arrivo dei primi profughi ucraini, che saranno ospitati in un locale messo a disposizione dalla parrocchia del paese. L’accoglienza è stata resa possibile in particolare da un gruppo di famiglie che hanno promosso il progetto, insieme all’Associazione Senza Confini.

A Piobesi Torinese sono arrivati ieri in tarda serata i primi quattro ospiti provenienti dall’Ucraina, accolti in paese dal gruppo di famiglie che si è venuto costituendo nelle ultime settimane, riunite attorno all’Associazione di volontariato Senza Confini, che per molti anni ha gestito l’accoglienza estiva dei bambini bielorussi dell’area di Chernobyl.

Il progetto nasce dall’idea di alcune giovani famiglie piobesine, desiderose di provare a rispondere collettivamente all’emergenza umanitaria venutasi a creare dal conflitto bellico esploso in Ucraina.

Non potendo dare disponibilità individuali all’accoglienza, per diversi motivi personali e familiari -spiegano i promotori del progetto- abbiamo pensato che sarebbe stato bello lavorare ad un’idea di accoglienza “diffusa” e sostenibile, reale e duratura nel tempo, condividendo ruoli e responsabilità in gruppo per non far ricadere tutto l’onere su una sola famiglia. Accogliere con cura e con responsabilità, mettendo sullo stesso piano i bisogni di chi ospita e di chi è ospitato“.

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Lo strumento operativo primario è stata la costituzione, ancora in corso, di un nucleo di trenta famiglie disponibili ad agire, per dodici mensilità, su due azioni concrete di aiuto: una libera donazione mensile di euro 30 (1 euro al giorno), necessaria per finanziare le attività di sostegno a favore dei nuclei accolti, e la messa a disposizione di una parte attiva di affiancamento, quand’anche minima, secondo le competenze e le possibilità di ognuno per le necessità della vita quotidiana degli ospiti.

Abbiamo contattato fin da subito l’Amministrazione comunale, che si è dimostrata sensibile e collaborativa -continuano i promotori – La Caritas locale, ben disposta a sostenerci, e quindi il consiglio pastorale parrocchiale: su impulso del parroco don Tonino Enrietto, che ringraziamo di cuore, è stato messo a disposizione l’ampio alloggio al primo piano della casa canonica di Via San Giovanni Bosco”.

L’Associazione Senza Confini, la cui sezione di Piobesi è guidata dal presidente Paolo Gallo, ha accolto con entusiasmo il progetto proposto dalle famiglie facendosene capofila e garante. “Siamo forzatamente bloccati da due anni, causa Covid, sull’accoglienza dei bambini bielorussi e ancora non sappiamo cosa accadrà in futuro -spiega il presidente Paolo Gallo Volevamo capire come muoverci per portare il nostro aiuto a quelle popolazioni a noi così vicine. Ci è sembrato naturale sposare l’idea che ci è stata proposta dal gruppo di famiglie ed attivarci immediatamente per l’accoglienza”.

Tanto immediatamente che nel giro di sole ventiquattro ore, da lunedì 11 alla sera del 12, il gruppo è stato avvisato del probabile arrivo ed ha accolto i primi quattro ospiti: Daria, Elisa, Nico e Valentina, tre minorenni e la loro accompagnatrice provenienti dal nord dell’Ucraina.

Chi volesse maggiori informazioni sul progetto o rendersi disponibile per dare il proprio contributo, può contattare il numero 331-8024940 tramite WhatsApp.

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