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Promosse le aste dei bovini a Carmagnola, proseguiranno nel 2024

Il Comune di Carmagnola intende riproporre le aste dei bovini al foro boario di piazza Italia anche nel 2024. L’assessore Gerbino: «un canale di vendita che non ha eguali in Piemonte».

Le aste dei bovini hanno ottenuto successo tra allevatori e compratori: per questo il Comune di Carmagnola intende riproporle anche il prossimo anno

«Abbiamo ridato fiato alla contrattazione e al concetto di commercio del bestiame, creando un canale di vendita che non ha uguali in tutto il resto della Regione»: così l’assessore all’agricoltura Roberto Gerbino valuta, soddisfatto, il progetto che nel corso del 2023 ha portato il Comune di Carmagnola a organizzare le aste per i bovini di razza Piemontese.

Proprio ieri si è svolto l’ultimo appuntamento della sperimentazione, avviata nella primavera di quest’anno.

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«L’orientamento da parte della nostra Amministrazione è di proseguire l’esperienza anche nel 2024, cercando di mantenere il più possibile la cadenza mensile -prosegue l’assessore- Si tratta di un’iniziativa che serve a creare nuovi contatti e nuove modalità di contatto tra allevatore e compratore, riportando in presenza le persone alla contrattazione».

In questi mesi la partecipazione è risultata sempre buona -se non ottima- oscillando da 30 fino a un massimo di quasi 90 capi al mese. Le contrattazioni sono risultate spesso molto serrate: non sono infrequenti, addirittura, i casi di accordi sfumati per pochi euro o lotti di animali ritirati all’ultimo con l’obiettivo di ripresentarli la volta successiva e spuntare un prezzo migliore.

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«Riteniamo che questo progetto sia molto importante per tutto il settore dell’Allevamento e, in particolare, per sostenere la razza Piemontese, che ha un’ottima qualità ma non sempre ottiene il dovuto riconoscimento», aggiunge Gerbino, ringraziando l’Ufficio Agricoltura e l’Arap per la co-organizazione e i vari soggetti del settore che compongono la Commissione (Anaborapi, Asprocarne, Co&Co, commercianti, Vallebelbo, La Piemontese e il servizio veterinario).

Ultimo aspetto: le spese, pressoché nulle, per le casse comunali, contando la proprietà comunale delle strutture del foro boario e che gli operatori sono già pagati nell’ambito dell’appalto in corso.

«A oggi abbiamo speso ogni mese circa un centinaio di euro per la segatura, unico costo vivo, ma nel 2024 andremo a chiedere tre euro a vitello per l’accesso all’asta, più una tessera da 20 euro per il parcheggio dei mezzi e avremo i ricavi derivanti da lavaggio e sanificazione dei camion, andando quindi a portare in positivo anche questo aspetto», conclude l’assessore.

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