Le foto-trappole e i sistemi di videosorveglianza dell’Ente Parco del Po torinese e del Comune di Carmagnola, insieme alle indagini dei carabinieri di Carignano, hanno permesso di individuare gli autori degli abbandoni di rifiuti nella Riserva naturale, con multe e denunce.
Gli impianti di videosorveglianza nelle Riserve naturali della Lanca di San Michele a Carmagnola e del Po Morto di Carignano hanno permesso ai guardiaparco della Riserva del Po torinese di individuare, nel corso dell’anno, ben 14 autori di abbandoni di rifiuti e di sanzionarli, per un totale di 6.800 euro di multe.
“È pure stata denunciata alla Procura di Asti la condotta di una ditta che più volte ha lasciato e incendiato scarti sul suolo -spiegano dall’Ente Parco Aree protette del Po torinese- In questo caso le indagini si sono svolte grazie alla collaborazione con i Carabinieri della stazione di Carignano, che hanno provveduto a identificare con certezza i soggetti ripresi nelle immagini“.
Ancora inciviltà nelle Riserve naturali a Carignano e Carmagnola
Frutto di una convenzione stipulata tra Ente Parco e Comune di Carmagnola, le foto-trappole installate, due delle quali fornite dallo stesso Comune, sono rimaste in funzione per tutto il 2020, salvo brevi periodi necessari alla manutenzione e alla pulizia.
“La videosorveglianza del territorio si conferma uno strumento decisamente valido per contrastare i comportamenti contro la legge e dannosi all’ambiente -concludono dall’Ente Parco- Intendiamo pertanto rafforzare l’azione di controllo con strumenti di nuova generazione e conformi alla nuova normativa sulla privacy, che i guardiaparco testeranno nei prossimi mesi“.
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