La Caritas parrocchiale di Santena illustra i risultati della raccolta Pane Nostro 2025: donati i 755 kg di alimenti a lunga conservazione.

Il Gruppo Caritas Parrocchiale di Santena ha aderito all’iniziativa Pane Nostro 2025, proposta dalla Caritas Diocesana e dall’ufficio scuola Diocesano e realizzata grazie alla collaborazione con le scuole dell’infanzia e primarie del territorio.
Gli alunni coinvolti, con le loro famiglie, sono stati 693 per un totale di 98 scatoloni raccolti e di 755 kg di alimenti a lunga conservazione (pasta, passata, biscotti, latte, legumi, riso, tonno, olio, zucchero e alimenti per l’infanzia).
Il parroco di Santena don Beppe Zorzan, il referente della Caritas di Santena Maurizio Rosolen e tutti i volontari rivolgono «un sentito ringraziamento alla dirigente scolastica Maria Viglione, alla direttrice della San Giuseppe Barbara Rosolen, alle referenti dei vari plessi Rizzi Daniela per la Borsellino, Micheletto Erika per il Gozzano, Malavasi Sandra per la Cavour e Concetta Palmieri per la Marco Polo. Il grazie è esteso a tutte le maestre e insegnanti delle varie sezioni per la disponibilità dimostrata anche in questo secondo anno e per il lavoro svolto con i bambini, sensibilizzandoli ed educandoli al gesto della condivisione con le famiglie più bisognose del nostro territorio. Un ringraziamento va anche alle famiglie e a tutti i bambini per la generosità dimostrata, per la condivisione e fraternità verso coloro che anche nella nostra città ogni giorno fanno fatica ad apparecchiare la tavola».
Proseguono gli organizzatori: «Il risultato è stato positivo: si sono raccolti una trentina di scatoloni in più e quasi il doppio di kg in più rispetto all’anno scorso. Come comunità cristiana, siamo chiamati a educarci alla carità e alla condivisione: nei gruppi, nelle famiglie, nei giovani. La Caritas parrocchiale è uno degli strumenti privilegiati, ma non può agire da sola: tutta la comunità deve sentirsi coinvolta, come in questo progetto appena terminato. Ogni gesto di amore è una piccola luce che illumina il volto di Cristo nei poveri. Ogni atto di condivisione è un seme di speranza che può far crescere una vera cultura della fraternità».