“Scuola di qualità e diritto allo studio per tutti”, la riflessione della vicesindaco di Castagnole Paolantonio

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La vicesindaca di Castagnole Piemonte, Angela Paolantonio, riflette sull’anno scolastico che si è appena concluso e su quello che inizierà: la scuola del paese ha attraversato un periodo difficile ma l’Amministrazione punta ad una “scuola di qualità e al diritto allo studio per tutti”.

Castagnole Piemonte scuola
Il nuovo polo scolastico in costruzione a Castagnole Piemonte: ospiterà la nuova versione di scuola primaria con il tempo da 28 ore settimanali (foto: pagina Facebook Comune di Castagnole Piemonte)

Nel mese scorso si è concluso l’anno scolastico 202/2021 e il Comune di Castagnole Piemonte si appresta ad iniziarne uno nuovo a settembre che ha già fatto sentire importanti criticità. Da gennaio, infatti, l’Amministrazione comunale si è adoperata per trovare una soluzione per arginare il problema della dispersione scolastica: il Comune ha notato che sono numerose le famiglie che decidono di iscrivere i propri figli nelle scuole dei paesi limitrofi e non a Castagnole.

Amministrazione comunale e docenti hanno quindi iniziato un lavoro di sinergia e collaborazione per offrire un maggior numero di servizi alle famiglie del paese: è stato loro sottoposto un sondaggio per la modifica dell’orario scolastico da 27 a 28 ore settimanali e il risultato è stato positivo.

Ma la vicesindaco Angela Paolantonio, assessore con delega all’istruzione, ricorda che nei mesi passati a Castagnole Piemonte non tutto è stato roseo: il percorso per giungere ad obiettivi soddisfacenti è stato complicato ed è iniziato con la futura classe prima sdoppiata tra Castagnole e Candiolo.

Castagnole, ottenuto il modulo da 28 ore: “vogliamo una scuola viva”

Riportiamo il comunicato stampa da lei inviatoci in merito.

“Da poche settimane si è concluso l’anno scolastico 2020/2021, un anno particolare in cui la pandemia ha dettato le sue regole. Il denominatore comune, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, è stato il “distanziamento” tra bambini in classe, in mensa, durante le attività ludiche e didattiche… e non solo. Tutti i protocolli sono stati emessi e fatti rispettare al fine di salvaguardare la salute degli alunni e degli operatori che trascorrono gran parte del loro tempo in condivisione. Ci si è adoperati per mettere in sicurezza le scuole, ognuno nei propri spazi e competenze, e fare in modo che le regole venissero rispettate in modo scrupoloso. Qualcuno bisbigliando ha anche affermato: “Siamo proprio fortunati a vivere in un piccolo centro abitato, i nostri figli frequentano classi non sovraffollate con spazi idonei al movimento e continuano a fare didattica in sicurezza”. In piena crisi pandemica più voci autorevoli si sono sollevate per dire no alla formazione delle classi “pollaio”.

Non eravamo ancora usciti dalla pandemia che da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale è giunta la comunicazione che non si autorizzava la futura classe prima poiché il numero minimo necessario era 15 alunni! Analoga situazione si era già verificata quattro anni addietro e fu risolta a seguito di nuove iscrizioni avvenute entro la fine di giugno. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha proceduto, in accordo con il Dirigente Scolastico Luca Gambellini, ad inviare agli uffici regionali preposti una relazione dettagliata affinché venisse concessa la classe prima per garantire a tutti il diritto allo studio ed evitare la dispersione della popolazione scolastica. Nella relazione, inoltre, si citavano i dettami della delibera del 3 novembre 2020, n. 86 del Consiglio regionale del Piemonte: “L’importanza di valorizzare il sistema dell’istruzione nel suo complesso, salvaguardando il servizio scolastico nelle aree a rischio di spopolamento […] Tener conto delle reali esigenze delle realtà locali del disagio di frequenza scolastica in quei Comuni anche al di sotto dei 5000 abitanti”.

A seguito della mancata autorizzazione e del mancato riscontro alla relazione di cui sopra da parte dell’Ufficio scolastico regionale, nel mese di maggio sono intervenuti a nostro supporto le Amministrazioni dei Comuni facenti parte dell’Istituto Comprensivo di Candiolo, ed insieme al dirigente scolastico abbiamo chiesto un appuntamento con il direttore dell’ufficio regionale di competenza al fine di salvaguardare la futura classe prima. La problematica è stata talmente sentita dalla popolazione che sulla recinzione della scuola è stato affisso un lungo striscione: “NO ALLA CLASSE FANTASMA, IL DIRITTO ALLO STUDIO VA CREATO, NON SPOSTATO”.

L’Ufficio scolastico regionale, a riscontro di quanto sopraccitato, sentito il dirigente scolastico e la sottoscritta, ha precisato che sarebbe stata attivata una classe sdoppiata, ovvero una classe divisa in due tra il nostro Comune e quello di Candiolo. Il personale docente garantirà il funzionamento della classe, sebbene entrambe siano poste su territori diversi. Contemporaneamente i risultati del sondaggio, richiesto da parte dell’Amministrazione e dei docenti sulla proposta di modifica dell’orario della scuola primaria da 27 a 28 ore con il passaggio della copertura da due a quattro pomeriggi, hanno portato a una delibera definitiva da parte del dirigente scolastico.

Castagnole, un sondaggio per il nuovo orario scolastico

Da settembre inizia quindi una nuova era per la scuola di Castagnole Piemonte: ci sarà maggior supporto alle famiglie, soprattutto per coloro che lavorano ed hanno necessità di avere maggiori servizi estesi per l’intera settimana. Gli orari proposti garantiranno la copertura di quattro pomeriggi da parte delle insegnanti: dal lunedì al giovedì l’orario sarà per tutti dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle 14.30 alle ore 16.30, il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 con la possibilità di estendere il servizio dalle 12.30 alle 16.30 da parte degli operatori extrascolastici. Dalle 12.30 alle ore 14.30 si assicura il servizio mensa con le modalità note ed attuate negli anni precedenti.

Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, in un intervento durante un incontro online organizzato dall’Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) si è detto convinto della necessità di estendere il tempo scolastico: “Rinnovare la scuola […] Come, ad esempio, portare il tempo pieno vuol dire investire meglio le risorse a disposizione”. Il ministro ha poi evidenziato come “sia importante migliorare ed approfondire il dialogo con le famiglie nelle piccole comunità locali, ed è per questo che serve ragionare più in grande del senso stesso della vita collettiva e mettere al centro di tutto la scuola, un’istituzione nazionale che accompagna le persone dal primo momento, dalla più tenera infanzia fino all’età adulta”.

I vantaggi dell’orario spalmato con la copertura di 4 pomeriggi su 5 sono notevoli, le attività educative e didattiche svolte dalle insegnanti saranno calate sulle classi privilegiando l’aspetto socio-relazionale-affettivo.

Insegnare nelle classi dove i numeri degli alunni sono più bassi non può che essere a beneficio di tutti: facilitano la concentrazione e danno agli insegnanti modo di dedicarsi in maniera più efficace alla necessità dei singoli studenti. Una riprova di quanto affermato sono i risultati del progetto sperimentale, diretto dal Tennessee Department of Education che ha avuto una durata di quattro anni, coinvolgendo bambini a partire dall’ultimo anno di scuola materna fino alla terza elementare. I risultati ottenuti dalla sperimentazione sono stati chiari: gli alunni inseriti in classi più piccole sono sistematicamente in vantaggio rispetto ai loro pari nelle altre classi: già nell’ultimo anno di scuola materna gli alunni hanno avuto un vantaggio di circa mezzo mese scolastico rispetto all’abilità di lettura e di un mese e mezzo nelle competenze matematiche. Il vantaggio aumenta poi progressivamente al terzo anno di scuola primaria.

Non possiamo che essere fiduciosi che gli interventi apportati sull’orario scolastico favoriranno le famiglie e gli studenti. Obiettivo dell’Amministrazione Comunale è continuare a garantire il diritto allo studio per tutti senza nessuna rinuncia o spostamento. Continueremo ad investire in forma economica e di servizi poiché crediamo fermamente in una scuola di qualità“.

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