Da Carmagnola verso lo Spazio: una sonda a caccia di comete

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Nella mattina di sabato 28 luglio, dall’avio-superficie di Ca’ Matilde, partirà la nuova missione spaziale targata PVI. Obiettivo della sonda: intercettare la scia di una “stella cadente” per analizzare pulviscolo e radiazioni cosmiche.

 

sonda PVI Carmagnola 2018
La sonda PVI 2018 che sarà lanciata sabato – Ph. courtesy PVI

Sabato 28 luglio -dall’avio-superficie di Ca’ Matilde, tra Carmagnola e Carignano- partirà una sonda spaziale, con la missione di catturare parti di comete, in particolare quelle “stelle cadenti” che nel periodo estivo si è abituati a vedere nel cielo, esprimendo magari un desiderio.

L’evento “Near Space” è organizzato da alcuni membri dell’Associazione Piloti Virtuali Italiani (PVI), capitanata da Roberto Aliberti.
La nuova missione spaziale dà seguito al primo lancio di prova effettuato sempre da Carmagnola nel luglio del 2016, con esito positivo.

La sonda, un po’ più grande di un pallone da calcio, sarà equipaggiata con una strumentazione che, oltre a georeferenziarla e radio-controllarla, permetterà di intercettare eventuali radiazioni cosmiche e catturare il pulviscolo sulla scia della cometa Swift-Tuttle 109P.

sonda PVI
L’interno della sonda, con la strumentazione tecnica – Ph. courtesy PVI

Lo sciame della cometa sarà raggiunto dopo circa due ore di viaggio, intorno ai 35/40 chilometri dalla superficie terrestre.
Dopo aver effettuato la missione, scattando anche alcune suggestive fotografie, la sonda inizierà il rientro verso la Terra, a una velocità di circa 300 km/h, per essere recuperata e analizzata.

«Il lancio è previsto per sabato 28 luglio, tra le 10 e le 12, se le minime meteo lo consentiranno -specifica Renato Galter, responsabile del controllo missione per conto di PVI- La sonda sarà attaccata a un pallone contenente circa 4000 litri di elio purissimo e dotata di un paracadute per il rientro sulla terra, in un’area presidiata a terra dagli uomini della Sorveglianza Aerea Territoriale. Tramite il controllo si potrà rilevare la posizione precisa dell’atterraggio, già calcolata con un margine di errore attraverso una simulazione. Lì sarà recuperata dalle squadre di terra, costantemente informate sul punto di ricaduta».

L’intera missione ha ottenuto le necessarie autorizzazioni dai vari Enti nazionali addetti al controllo dei cieli, a partire dall’Enac.
Obiettivo del lancio della nuova sonda, oltre al valore scientifico dei dati raccolti, è anche quello di dimostrare che le moderne tecnologie consentono oggi di esplorare lo Spazio a costi molto contenuti.