Crisi del comparto siderurgico piemontese: quale futuro per l’ex Ilva di Racconigi?

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Il vice sindaco di Racconigi Alessandro Tribaudino si è fatto portavoce della crisi occupazionale che sta vivendo l’ex Ilva in un incontro che ha coinvolto diverse realtà del comparto siderurgico piemontese. 

Nella foto il vice sindaco Alessandro Tribaudino durante il suo intervento a Novi Ligure

Nelle scorse settimane a Novi Ligure si è svolta una riunione per discutere della crisi occupazionale che sta colpendo il comparto siderurgico piemontese, in particolare dell’ex Ilva di Racconigi, che al momento conta un totale di soli 87 addetti nello stabilimento, di cui 15 già in cassa integrazione.

Presenti all’incontro: il direttore generale di ILVA in amministrazione straordinaria Francesco Zambon, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino, l’assessore alla Logistica Enrico Bussalino, i rappresentanti sindacali e delle RSU, e i sindaci dei Comuni coinvolti, fra cui il vice sindaco di Racconigi Alessandro Tribaudino.

“Siamo di fronte a una fase estremamente delicata –dichiara il vice sindaco Alessandro TribaudinoLo stabilimento di Racconigi è parte integrante del nostro tessuto produttivo e ogni ulteriore ridimensionamento colpirebbe in modo diretto le famiglie e l’economia locale. Come Amministrazione, seguiamo costantemente questa vicenda sin dall’apertura del tavolo di crisi, con spirito costruttivo e determinato, sollecitando interventi rapidi e risolutivi per la salvaguardia dello stabilimento e del suo personale”.

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Dal confronto è sorta la volontà di stilare un documento condiviso da inviare al Governo nazionale. Il testo ribadirà alcune priorità ritenute fondamentali: il riconoscimento del ruolo strategico del settore siderurgico, un approccio unitario e nazionale alla crisi, la necessità di nuovi investimenti orientati alla decarbonizzazione e al rilancio produttivo, la salvaguardia dei posti di lavoro e il potenziamento delle politiche di formazione per accompagnare le trasformazioni industriali.

Durante la riunione di Novi Ligure è stato inoltre confermato che la filiera dell’acciaio resta un settore strategico per l’Italia tanto che il Governo, attraverso l’amministrazione straordinaria, ha annunciato un piano di investimenti da 200 milioni di euro destinati all’ammodernamento degli impianti e alla messa in sicurezza delle linee produttive.

“La priorità restano le persone: i lavoratori, le loro famiglie e l’indotto –hanno sottolineato Cirio, Chiorino e Bussalino– Continueremo a presidiare ogni tavolo di confronto, in piena collaborazione con il territorio e con l’esecutivo nazionale, per garantire un futuro solido al comparto siderurgico e alle comunità interessate”.

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