È stato diffuso un video della rissa tra le squadre Under 14 di CSF Carmagnola e Volpiano al torneo di calcio giovanile SuperOscar, in cui si vede anche l’ingresso in campo del genitore che cerca di aggredire il giovane portiere avversario. Parla il presidente Alessio Russo.

Dopo il grande risalto mediatico dato alla notizia dell’aggressione da parte di un genitore al portiere tredicenne della squadra avversaria durante la sfida tra CSF Carmagnola e Volpiano al torneo di calcio giovanile SuperOscar 2025, sta ora facendo il giro del web anche un video che mostra la rissa al termine della partita e il successivo intervento dell’adulto, padre di uno dei calciatori coinvolti.
Il filmato –qui sul sito della Gazzetta dello Sport e qui sul canale YouTube del TG La7– è stato girato dalle tribune del campo di Collegno in cui si sono disputate domenica scorsa le gare di Under 14 del SuperOscar, tra cui quella finita nelle cronache nazionali per l’increscioso episodio di violenza.
Nel filmato si vedono prima i giocatori del Volpiano, in maglia rossa, accerchiare un calciatore del CSF -presumibilmente il figlio dell’uomo che poi entrerà in campo poco dopo- in un crescendo di spintoni reciproci e calci.
Quindi -nella parapiglia ormai generalizzata- l’ingresso in campo del genitore, che insegue il giovane portiere e tenta di aggredirlo, prima di essere bloccato da alcuni altri adulti presenti sul terreno di gioco, a partire dagli staff di entrambe le squadre.
Parla Alessio Russo, presidente CSF Carmagnola
Nel frattempo, il CSF Carmagnola ha voluto diramare un secondo comunicato stampa, nel quale ribadisce “condanna nei confronti delle condotte violente”, esprimendo nuovamente il proprio rammarico e distacco da quanto accaduto.
«La violenza non deve accostarsi allo sport», dichiara il presidente Alessio Russo. Che, però, respinge con forza ogni sovrapposizione tra l’immagine della società sportiva carmagnolese «e quella di un individuo che, in piena autonomia e fuori da
qualsiasi possibilità di controllo da parte nostra, ha agito come si è osservato, quale che sia stata la ragione scatenante».

Tutto questo, per Russo, «sta vanificando i risultati di anni di intenso lavoro di trasmissione di valori di coloro i quali, quotidianamente, agiscono per portare avanti la propria passione sportiva: dagli atleti, alla Dirigenza, ai preparatori atletici».
Nel mirino anche gli “haters” che, nelle ultime ore, hanno sfruttato la situazione per attaccare il CSF: «Non possiamo tollerare quanto visto sui social network: l’utilizzo di espressioni diffamatorie e denigratorie sarà oggetto di specifica valutazione per un eventuale intervento dell’Autorità Giudiziaria affinché siano adottati gli opportuni provvedimenti nei confronti di coloro i quali, sentendosi forti dietro uno schermo, non comprendono il danno che stanno provocando».
Il presidente Russo conclude quindi esprimendo “gratitudine e soddisfazione” per la condotta esemplare di quei giovani atleti, di entrambe le squadre, che invece di esasperare ulteriormente una situazione di per sé molto grave, sono rientrati alle rispettive panchine.
«Hanno dimostrato che la violenza troverà solo un terreno arido nel quale non può crescere -sottolinea- Grazie anche ai numerosi sostenitori che hanno espresso la propria solidarietà e compreso che il gesto di un singolo non può e non deve ripercuotersi nei confronti di coloro che promuovono i valori dello sport».













































