L’Asl TO5 celebra la Giornata mondiale della Prematurità 2022

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Giornata mondiale della Prematurità 2022: l’Asl TO5 organizza un incontro il 17 novembre con l’Associazione “Amici della Neonatologia” di Moncalieri.

giornata mondiale della prematurità 2022
Giornata mondiale della Prematurità 2022: gli appuntamenti dell’Asl TO5

Il 17 novembre è la Giornata mondiale della Prematurità, che l’Asl TO5 intende celebrare anche per l’edizione 2022.

In particolare, alle ore 15 è in programma una diretta Facebook sulla pagina dell’Associazione “Amici della Neonatologia” di Moncalieri, per uno scambio di esperienze tra le quattro neonatologie della Provincia di Torino.

Dalle 17 alle 19 si terrà nella piazza del Comune di Moncalieri una manifestazione festosa, organizzata dall’Associazione, insieme agli operatori e alle famiglie dei bambini, ex pazienti della Terapia intensiva neonatale di Moncalieri. Saranno allestiti un buffet e un banchetto informativo dedicato alla nascita di bambini prematuri.

Potenziata la Neonatologia dell’Asl TO5

La Neonatologia del Santa Croce di Moncalieri sviluppa attività dai numeri importanti considerato che parliamo di un ospedale di medie dimensioni -spiegano dall’Azienda sanitaria- Il numero di bambini trattati in Terapia intensiva neonatale è rimasto costante dal 2019 al 2021, circa 90 per anno, nonostante il calo delle nascite e la pandemia“.

Aggiunge la dottoressa Antonella Travierso, responsabile della struttura: “Nel 2021, tra novembre e dicembre, i ricoveri prevalenti sono stati quelli per infezione da virus respiratorio sinciziale, che sicuramente è stato più aggressivo rispetto agli anni precedenti causando casi di bronchiolite più gravi che hanno richiesto la terapia intensiva -dettaglia- Quest’anno abbiamo un incremento dei ricoveri di circa il 30% e non abbiamo ancora bambini ricoverati per bronchiolite. Qualche caso sporadico è passato dal nostro DEA e un paio di ricoveri in Pediatria, trattati con gli alti flussi“.

Le nascite premature sono causate anche dal particolato: una ricerca svedese lo conferma