Come cambia il trasporto pubblico locale in Piemonte

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Presentate le innovazioni previste per il Trasporto pubblico locale in Piemonte, che si adatterà alla nuova domanda post-Covid.

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L’assessore regionale Marco Gabusi con Licia Nigrogno, presidente presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese

Il Trasporto pubblico locale in Piemonte riparte dalla consapevolezza che, difficilmente, tutto sarà come prima: serve, pertanto, un nuovo paradigma, basato sul dialogo con il tessuto industriale e imprenditoriale e con il sistema scolastico, per rispondere ai bisogni degli utenti.
Questo il tema al centro di un incontro, svoltosi nei giorni scorsi in Regione, alla presenza dell’assessore ai Trasporti Marco Gabusi e della presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese, Licia Nigrogno.

Cambia la società, cambia la mobilità, deve cambiare anche il trasporto pubblico locale -ha sottolineato Gabusi- La Regione è pertanto al lavoro per organizzare un sistema realmente rispondente alle nuove necessità dell’utenza. Stiamo analizzando la domanda per ridisegnare l’offerta sulle necessità delle aziende, dei lavoratori e delle scuole. È importante chiarire che ciò stiamo facendo oggi non è solo una risposta alla situazione emergenziale, ma si tratta di interventi propedeutici al futuro, con o senza emergenze sanitarie“.

Il primo passo è stato l’istituzione, già durante l’emergenza, di un Gruppo tecnico di Lavoro composto da Regione Piemonte, Agenzia della mobilità piemontese, Sindacati, Associazioni di categoria e le quasi cento aziende che erogano i servizi di trasporto pubblico locale, tra cui Trenitalia e GTT.

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Quindi Regione, Agenzia e la Fondazione Links della Compagnia di San Paolo hanno elaborato un questionario per le aziende per capire quali siano gli scenari organizzativi per i lavoratori, i termini di flessibilità degli orari e dei turni, le quote di smartworking, il grado di collaborazione e di coinvolgimento delle organizzazioni aziendali.

Lo stesso viene fatto con le scuole. “Stiamo realizzando un’offerta ‘adattativa’, che andrà di pari passo con le variazioni delle abitudini lavorative e sociali che si verificheranno -ha rimarcato Nigrogno- Abbandoniamo un sistema calato dall’alto in favore di una programmazione aperta alle esigenze e alle suggestioni che arriveranno“.

Tra gli elementi analizzati, anche le variazioni di utilizzo degli abbonamenti ai servizi. “Sappiamo che non tutti gli abbonamenti saranno rinnovati e che la domanda di trasporto pubblico diminuirà in funzione delle quote di smartworking che verranno mantenute. Ci saranno meno passeggeri e in orari diversi. Chiaramente questo imporrà un cambiamento di orari e di mezzi: non potremo lasciare un autobus o un treno in orari a bassa frequentazione e dovremo rinforzare i servizi su orari nuovi“, ha spiegato Gabusi.

In particolare è in fase di sviluppo un nuovo sistema di integrazione modale che prevede l’introduzione del Mobility as a Service (MaaS), per rendere i servizi di trasporto pubblici e privati accessibili e integrati attraverso un’unica piattaforma digitale e un unico sistema di pagamento.

Il Piemonte sarà la prima regione in Italia a realizzare un tale progetto di mobilità intelligente su scala regionale -hanno concluso Gabusi e Nigrogno- Si tratta di un ecosistema che coinvolge gli Enti locali, gli operatori di settore, i rappresentanti degli interessi e degli utenti per condividere un’unica strategia di innovazione e di miglioramento del sistema regionale dei trasporti“.

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