Coronavirus a Rio Tercero: aggiornamenti dai “gemelli” di Carmagnola in Argentina

2025

Il direttore di “Tribuna”, periodico di Rio Tercero, racconta la situazione legata al Coronavirus nella città argentina gemellata con Carmagnola.

Tribuna coronavirus Rio Tercero Argentina
La prima pagina di Tribuna di ieri, sabato 9 maggio, dedicata alle conseguenze del lockdown sull’economia locale

“Il Carmagnolese” ha intervistato Alejandro Tessera, direttore del periodico Tribuna, principale voce informativa di Rio Tercero, chiedendogli un aggiornamento sulla situazione legata al Coronavirus nella città gemellata con Carmagnola, situata nella provincia argentina di Cordoba.

Sono stati registrati contagi da Covid-19 in città? Come state vivendo questo periodo?
Fino a questo momento a Rio Tercero non si è registrato alcun caso di positività al Coronavirus, a differenza di altre città, come il capoluogo Córdoba, che dista circa 100 chilometri, dove circa cento persone sono state contagiate.
Pertanto, a partire dall’ultima settimana, la quarantena da noi è stata resa più “morbida”: le persone, a Rio Tercero, adesso possono uscire ma muniti di documento di identità: i cittadini con numero dispari possono uscire di casa nei giorni dispari e quelli con numero pari escono nei giorni pari. A partire da questa settimana, inoltre, è stata permessa la riapertura del commercio non essenziale ed è stato autorizzato il ritorno al lavoro dei professionisti, seppure solo in determinati orari della giornata.

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Articolo di Tribuna dedicato al Coronavirus nell’ospedale Italiano di Cordoba, capoluogo della provincia argentina di cui fa parte Rio Tercero

Quali sono le regole che dovete rispettare?
A partire da questa settimana si può uscire in strada, ma solo per andare a fare la spesa, sempre in accordo con il numero del documento d’identità, dalle ore 8 alle ore 18, da lunedì a sabato. Nel resto della giornata e la domenica non è permesso. L’attività commerciale e produttiva è ripresa ma con regole rigide, come l’uso obbligatorio della mascherina (che copra la bocca) o di una mascherina integrale non chirurgica. Si devono mantenere due metri di distanza tra le persone e negli esercizi commerciali non possono entrare più di una o due persone alla volta. Le lezioni per gli studenti continuano a essere sospese.

Come sta gestendo la situazione il sindaco di Río Tercero?
Il sindaco della città, Marcos Ferrer, sta gestendo l’emergenza su vari fronti, sempre sotto il coordinamento del Comitato di emergenza provinciale. Si occupa della Sanità, avendo disposto una tenda attrezzata per aggiungere più posti letto e assistere eventuali casi positivi. Inoltre si effettuano controlli nei cinque diversi accessi alla città, verificando l’identità e i dati dei veicoli che entrano, misurando la temperatura corporea delle persone che vogliono accedere. Si realizza anche un test sull’olfatto, con un pezzo di carta impregnato in una particolare sostanza, per vedere se la persona possiede ancora il senso dell’olfatto.
In aggiunta, alcuni funzionari del Comune controllano giornalmente circa 400 persone che restano in isolamento nelle loro case per prevenzione e che arrivano da zone del mondo dove il virus ha avuto un’ampia diffusione. Queste persone hanno l’obbligo di rimanere 14 giorni nelle loro case e sono monitorate attraverso videochiamate.

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Informativa della Municipalità di Rio Tercero sul Covid-19

Che notizie state pubblicando sul vostro giornale in merito alla pandemia?
Le pubblicazioni di Tribuna riguardo il Coronavirus hanno riguardato innanzitutto informazioni di servizio e pubblica utilità per i cittadini in questa fase di lockdown. Ad esempio informiamo sulle farmacie di turno, orari dei negozi, luoghi e orari per pratiche varie.
Oltre a queste informazioni, pubblichiamo anche storie sull’impatto che le misure precauzionali di isolamento stanno avendo sull’economia della città, da diversi punti di vista, e riportiamo i casi di persone che violano le norme sull’isolamento, ad esempio non rispettando gli orari di apertura.
Inoltre, rimanendo comunque bloccata l’economia cittadina, si stanno moltiplicando i casi di solidarietà di persone che cucinano per i bisognosi o che si offrono di fare assistenza agli anziani.