Cosa vedere e cosa fare a Carignano in un giorno

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Cosa vedere e cosa fare a Carignano in un giorno

Poco meno di diecimila abitanti, Carignano è un vero e proprio gioiellino incastonato nel cuore del Piemonte e, più precisamente, a sud di Torino. Rappresenta uno dei centri in assoluto più significativi della regione, per le sue testimonianze storiche e la sua rilevanza nell’antichità, in particolare alla fine dell’Ottocento, in cui espresse il massimo della sua importanza, soprattutto economica. Ancora oggi è possibile ammirare le tracce di un passato glorioso, passeggiando tra le vie e respirando ad ogni angolo di strada quell’atmosfera unica che si può trovare soltanto in questa parte d’Italia. È sufficiente trascorrere un giorno nella piccola cittadina, per riuscire a vedere i principali monumenti e i luoghi di interesse, sia civili che religiosi.

A spiccare tra tutti è indubbiamente il Duomo dei Santi Giovanni Battista e Remigio, recentemente restaurato, edificato intorno alla prima metà del Settecento da un progetto dell’architetto Benedetto Alfieri. Di costruzione barocca, con la particolare facciata concava al centro, che ricorda molto il palazzo Carignano di Torino. Al suo interno è presente un’unica navata; mentre a sinistra e destra del presbiterio sono state realizzate rispettivamente tre cappelle, per un totale di sei. Di particolare pregio anche l’organo e le numerose opere d’arte che arricchiscono l’edificio.

Palazzo Carignano a Torino

Di notevole importanza anche la Torre Civica di Carignano, voluta e fatta realizzare dai marchesi Romagnano, utilizzata in origine come fortificazione e in seguito, fino ai primi trent’anni del Novecento, come torre campanaria. Ad oggi è l’unica torre rimasta tra quelle che anticamente erano disseminate lungo tutto il territorio comunale.

Chi decide di visitare Carignano non può esimersi dal recarsi nel Museo Civico intitolato a Giacomo Rodolfo, che custodisce al suo interno le opere che lo stesso storico e professore ha raccolto in tutto il territorio, sulla storia socio-culturale della città, compresi anche cimeli e testimonianze della Resistenza. Le altre collezioni presenti sono arricchite dalle opere barocche di maestri come Bernardo Antonio Vittone e Benedetto Alfieri.

Tra una visita culturale e l’altra, consigliamo anche una sosta in qualche trattoria per godere appieno della città anche dal punto di vista enogastronomico. Sono davvero tante, infatti, le specialità tipiche di questa zona: a partire dagli agnolotti con fonduta di Castelmagno, che rappresentano il fiore all’occhiello della cucina piemontese, a base di formaggio, burro, farina, uova, latte e spinaci. Merita un assaggio anche l’insalata di finocchi e bra, servita nelle coppette sulla cui base vengono stesi due dischi di formaggio precedentemente dorati in forno; l’insalata va servita subito proprio per evitare di inumidire troppo il formaggio.

Agnolotti di magro

E dopo la cena a base di piatti tipici in uno dei ristoranti più caratteristici, per chi ama questo tipo di passatempi si può concludere la serata nelle sale giochi, con una partita virtuale a blackjack o dedicandosi alle slot, vivendo la sensazione di trovarsi in un vero e proprio casinò. In alternativa, si può optare per il bingo, il biliardo o il bowling nella vicinissima Moncalieri. Chi preferisce, può invece proseguire la visita culturale della città approfittando della suggestione offerta dalle ore notturne.

Oltre al Duomo, sono infatti tantissimi gli edifici religiosi da visitare. La Chiesa della Confraternita della Madonna del Suffragio e della Misericordia, ad esempio, anche detta dei “Battuti neri” risalente alla prima metà del Seicento e costruita in segno di devozione e ringraziamento per la Vergine. E poi ancora la Chiesa della Confraternita dello Spirito Santo, o dei “Battuti bianchi”, edificata nello stesso periodo della prima e contenente al suo interno affreschi e decorazioni di notevole pregio.

E per concludere questa piccola guida di cose da vedere e da fare a Carignano, consigliamo un visita al Santuario del Valinotto, che si trova a pochissimi chilometri dal centro abitato, e fu costruito intorno al 1738 all’interno di una villa appartenente al banchiere Antonio Faccio, da un progetto di Bernardo Antonio Vittone: presenta una pianta ellittica, sovrastata da due cupole, con all’esterno tre piani coperti da un cupolino. Un luogo davvero incantevole che merita di essere ammirato.

Il Valinotto di Carignano protagonista nel reportage “Restauri d’arte”