Inquinamento dell’aria a Carmagnola, pubblicati i nuovi dati

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Città metropolitana di Torino e Arpa Piemonte hanno pubblicato l’anteprima del rapporto “Uno sguardo all’aria 2022” relativo all’inquinamento atmosferico, con i dati della stazione di monitoraggio di Carmagnola in piazza I Maggio. Peggiora il PM10; annunciata una nuova stretta sui veicoli Diesel da settembre.

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Città metropolitana e Arpa hanno reso noti i primi dati relativi all’inquinamento dell’aria a Carmagnola nel 2022 [immagine di repertorio]
È stata pubblicata l’anteprima del rapporto “Uno sguardo all’aria 2022”, il documento tecnico che descrive, attraverso dati ed elaborazioni, l’evoluzione e lo stato della qualità dell’aria nel territorio della Città metropolitana di Torino, redatto in collaborazione con Arpa Piemonte, con i primi dati relativi anche all’inquinamento a Carmagnola.

A livello generale peggiora -complici anche le scarse piogge dello scorso anno- il dato relativo al PM10, le cosiddette “polveri sottili”, riallineandosi con la situazione del 2020.

«Il valore limite giornaliero è superato in modo diffuso sul territorio metropolitana, ad eccezione delle zone più esterne rispetto al capoluogo e dei contesti rurali e montani -spiegano dall’Ente provinciale- Fra le situazioni di superamento, si osserva che i siti di traffico presentano un numero di superamenti ancora molto elevato, doppio rispetto al consentito. Il valore limite annuale è comunque rispettato in tutti i siti di monitoraggio».

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Proprio per quanto riguarda il PM10, la stazione di rilevamento di Carmagnola, situata in piazza I Maggio (dietro l’ospedale San Lorenzo), si conferma la peggiore in tutta la Provincia, capoluogo escluso.

Il valore medio annuale carmagnolese è stato di 37 μg/m3, con la soglia di rischio per la salute a 40 μg/m3, e sono stati registrati ben 82 sforamenti annui, mentre per legge non dovrebbero essere più di 35 in dodici mesi.

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Anche per quanto riguarda il biossido di azoto, la centralina carmagnolese ha rilevato i dati peggiori di tutta l’area extra-torinese, ma in questo caso i valori restano al di sotto delle soglie di attenzione e allerta.

Restano invece ampiamente sotto i limiti gli altri inquinanti quali arsenico (0,7 ng/metro cubo, stabile), cadmio (0,1 ng/metro cubo, stabile), nichel (1,5 ng/metro cubo, in diminuzione) e piombo (0,004 microgrammi/metro cubo, stabile), così come la presenza di Benzo(a)pirene nel particolato.

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A Vinovo, invece, sono è stata misurata la concentrazione di ozono, con 23 giorni di superamento della soglia di informazione, secondo peggior dato dopo quello di Orbassano. Basso, e in miglioramento, il dato del benzene.

«L’ozono supera il valore-obiettivo in quasi tutte le stazioni di rilevazione presenti sul territorio, a causa innanzitutto dell’innalzamento delle temperature, della riduzione della piovosità e della variazione delle concentrazioni dei precursori dell’ozono», spiegano i tecnici.

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«Le serie storiche di lungo periodo evidenziano, sostanzialmente per tutti gli inquinanti, una nettissima riduzione delle concentrazioni -è il dato positivo messo in luce dal rapporto 2022- In uno scenario tendenzialmente positivo, preoccupa l’aumento dei livelli di ozono e lo stabilizzarsi negli ultimi anni delle concentrazioni di PM10. Il miglioramento osservato nell’ultimo periodo per il biossido di azoto conforta invece sull’efficacia delle misure adottate per ridurre le emissioni dei veicoli che sono i principali responsabili dell’emissione di questo inquinante».

L’analisi porta anche l’Ente provinciale a confermare la validità delle misure finalizzate a ridurre le emissioni di polveri dagli impianti di riscaldamento a legna e dalle attività agricole, annunciando «nuove limitazioni ai veicoli diesel più inquinanti che saranno operative da settembre 2023».

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