Ucraina, minacce di morte per “Mondo in Cammino”

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Un gruppo di volontari dell’Associazione carmagnolese “Mondo in Cammino” doveva recarsi a settembre nel Donbass, sul fronte del conflitto russo-ucraino, ma ha ricevuto minacce di sequestro e morte sul web da parte di alcuni nazionalisti di ultra-destra. Sospese tutte le missioni umanitarie.

 

Bonfatti Mondo in Cammino in Ucraina - Ph. Il Carmagnolese
Bonfatti durante una missione di Mondo in Cammino in Ucraina

Minacce, anche di morte, da parte di estremisti nazionalisti ucraini di ultra-destra all’associazione carmagnolese Mondo in Cammino, che annuncia l’immediata sospensione di tutte le missioni nella terra di Chernobyl.

Da mesi Mondo in Cammino stava programmando una missione a Popasna, nel Donbass e, grazie ad una fidata signora ucraina residente in Italia, aveva ottenuto i permessi per recarsi in loco, con la garanzia della scorta e della protezione fisica -spiega il presidente, Massimo BonfattiOltre a me, avrebbero dovuto partecipare altri tre soci di Mondo in cammino. Lo scopo era quello di valutare dal vivo le condizioni delle popolazioni locali e la possibilità di aiuti umanitari rivolti soprattutto ai bambini e ai profughi. La missione era prevista dal primo al 12 settembre prossimo“.

Ma nei giorni scorsi sono arrivati messaggi dall’autoproclamata Repubblica separatista di Donetsk, riportante un articolo del giornale online Lnr Today (ripreso poi da diversi altri media) con il seguente articolo: “Nel Donbass militanti dell’esercito nazionale ucraino vogliono prendere in ostaggio volontari italiani per vendicare la sentenza italiana contro Markiv”. Nel sottotitolo: “Un Gruppo dell’organizzazione Mondo in cammino arriverà nella zona in missione umanitaria”. L’articolo riportava pari pari il post Facebook di un famoso nazionalista ucraino apparso alcune ore prima, in cui veniva riportato il nominativo del presidente Massimo Bonfatti e degli altri membri, lo scopo della missione e gli intenti, ovvero un attacco armato ai volontari, considerando come opzioni il sequestro e la detenzione delle persone fino alla distruzione fisica del gruppo.
Il tutto per vendicare il verdetto del 12 luglio scorso della Corte d’Assise di Pavia che ha condannato a 24 anni di carcere Vitaly Markiv, l’ex soldato 30enne della Guardia Nazionale Ucraina, per l’agguato nel Donbass in cui persero la vita il fotogiornalista italiano Andy Rocchelli e il giornalista russo Andrej Mironov.

Per tale motivo, Mondo in Cammino ha deciso la sospensione di tutte le missioni in Ucraina previste per il prossimo futuro, a tutela di tutti i volontari e di tutte le persone coinvolte, fino a che non saranno ristabilite le garanzie di sicurezza da parte delle Autorità competenti.

Questi i fatti. Ora tutte le ipotesi sono possibili -commenta Bonfatti- Il post del nazionalista ucraino ha provocato indubbiamente una campagna di indignazione che viene, però, usata dalle opposte parti in conflitto per accuse reciproche. Senza entrare nel merito, Mondo in Cammino sostiene che sono state violate le informazioni private inviate per l’accreditamento della missione nei vari Ministeri e nelle ambasciate coinvolte e, forse, anche le schede telefoniche e la corrispondenza e-mail. Sono stati resi noti, al di fuori dei canali di sicurezza, i nominativi e forse anche i passaporti dei componenti la missione umanitaria: questa è una grande preoccupazione non solo per Mondo in Cammino, ma per tutte le associazioni di volontariato che svolgono progetti in tutta l’Ucraina. Inoltre, al momento, non sono da escludere episodi di emulazione da parte di esaltati di entrambi i fronti, per lanciarsi accuse reciproche“.

Sulla vicenda si registra anche la presa di posizione dell’attivista per i diritti umani Oksana Chelysheva, che si è messa in contatto con Eva Schmidt dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani: “Ho conosciuto il presidente di questo gruppo umanitario, Massimo Bonfatti, mentre lavorava a Beslan: dopo aver trovato questa notizia davvero allarmante, sono entrata in contatto con lui, soprattutto perché le fonti hanno fornito informazioni molto concrete sui membri del gruppo che prevede di visitare l’Ucraina. Controllando le fonti ho anche trovato altre pagine simili, ancora più allarmanti, poiché si afferma che il piano per catturare gli italiani non esclude la loro uccisione”.