Ordinanza di Cirio: in Piemonte misure più drastiche contro il Coronavirus

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Il Piemonte adotta misure più drastiche dal 22 marzo al 3 aprile: lo ha deciso il presidente Alberto Cirio per contrastare il diffondersi del Coronavirus sul territorio regionale. Chiusi gli uffici pubblici, stop ai cantieri; vietato l’assembramento di più di due persone.

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Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, in videoconferenza con il Governo per discutere delle nuove misure contro il Coronavirus

Ulteriore stretta sulle misure per contrastare il Coronavirus in Piemonte, da parte del presidente Alberto Cirio, che ha deciso di emanare una nuova ordinanza valida da domani, domenica 22 marzo, fino al 3 aprile 2020.

Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere, in base ai poteri di cui dispongono le Regioni; questa è la più grande emergenza affrontata dal Dopoguerra ad oggi -ha dichiarato Cirio- Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa”.

+++ULTIM’ORA 21/03/2020+++
In un discorso in diretta Facebook in tarda serata, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato lo stop in tutta Italia a tutte le attività produttive ritenute “non essenziali”. Restano aperti i negozi alimentari, i supermercati e le farmacie, con l’invito a non perdere la calma per accaparrarsi eventuali scorte di cibo o farmaci.

+++AGGIORNAMENTO 22/03/2020+++
Qui l’elenco (Allegato 1 al DPCM) delle attività che possono continuare a operare (PDF)

Queste le nuove disposizioni regionali, come riportate sul sito della Regione Piemonte:

– i mercati saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all’utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani;

– l’accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone;

chiusi gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working);

– vietati gli spostamenti verso le seconde case;

– vietata la sosta e l’assembramento davanti ai distributori automatici “h24” che erogano bevande e alimenti confezionati;

– blocco delle slot machine e disattivazione di monitor e televisori da parte degli esercenti.

fermata l’attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico;

vietato l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.

Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai, ma dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Ove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro.