Teksid Carmagnola, stop a forniture (e pagamenti) fino a fine anno?

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Il nuovo piano di revisione dei costi imposto da Stellantis colpisce anche a Carmagnola? La Teksid Aluminium avrebbe informato i fornitori di un sostanziale fermo degli ordini fino a fine anno, ma il Gruppo smentisce categoricamente: «notizia falsa».

Teksid carmagnola
La Teksid Aluminium (Gruppo Stellantis) rappresenta ancora oggi la principale industria presente sul territorio di Carmagnola (foto: teksid.com)

Stop alle forniture e ai pagamenti fino almeno all’inizio del nuovo anno: è questa la decisione che pare essere stata comunicata ai fornitori della Teksid Aluminium, azienda metallurgica con sede in via Umberto II a Carmagnola e principale industria cittadina, parte del gruppo Stellantis. Lo riferisce Torino Cronaca.

La decisione sembra motivata dalla necessità di rivedere i costi e controllare la liquidità, in linea con la politica di riduzione delle spese “Doghouse is Back” già adottata in Nord America. Un’operazione che sarebbe stata approvata dal CEO Carlos Tavares come parte della riorganizzazione del Gruppo Stellantis.

In particolare, il quotidiano torinese riporta un’email dei giorni scorsi indirizzata ai fornitori dello stabilimento carmagnolese, dove si realizzano anche basamenti motore, in cui si specifica che ogni attività dovrà essere avviata solo con ordini approvati dalla Direzione, condizione essenziale anche per il pagamento. In assenza di nuovi ordini, quindi, non ci saranno pagamenti.

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Ma Stellantis smentisce tutto: «Siamo rimasti spiacevolmente sorpresi nel constatare numerose informazioni false e fuorvianti -si legge in una nota diffusa successivamente alla prima notizia- Nella mail inviata da Teksid Aluminium ai propri fornitori, infatti, si ricorda soltanto che per ogni tipo di lavoro che deve essere realizzato bisogna avere l’ordine di acquisto, cioè devono essere espletate tutte le formalità amministrative richieste dalla Direzione Acquisti di Stellantis. Non è assolutamente scritto nella lettera che non saranno pagati i fornitori fino al 2025.

Aggiunge l’Ufficio stampa del gruppo: «Si tratta di una notizia falsa, frutto di un’interpretazione. Allo stesso tempo credo sia normale che un’azienda che sta attraversando una transizione complessa ricordi e faccia applicare, con rigore e disciplina, le linee guida di spesa ai propri dipendenti e fornitori».

Intanto si aspetta, proprio oggi, il riavvio della produzione della Fiat 500 elettrica allo stabilimento Stellantis di Mirafiori, a Torino, che potrebbe riportare ordini e lavori anche per le altre aziende del Gruppo e per l’indotto.

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