La giovanissima nuotatrice villastellonese Valentina Crivello trionfa in azzurro ai campionati italiani assoluti: ecco il “dietro le quinte” dei suoi successi.

La pluri-premiata villastellonese Valentina Crivello, 13 anni, campionessa nazionale di nuoto pinnato stile mono-pinna, è entrata nel “gotha” della Nazionale azzurra, dove si coltivano i campioni per le Olimpiadi, e avrebbe partecipato ai mondiali di giugno se non fosse stata troppo giovane (servono, infatti, 14 anni compiuti).
Nel frattempo, comunque, ha saputo nuovamente brillare nei campionati italiani estivi assoluti a Lignano Sabbiadoro, conquistando due ori e due argenti e permettendo alla sua società di conquistare il primo posto del medagliere femminile under 18.
La giovanissima atleta ha anche raccolto numerosi riconoscimenti fuori dall’acqua: dalla cerimonia organizzata in suo onore dal Comune di Villastellone fino ai complimenti da parte del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Ma cosa comporta arrivare a certi livelli e chi ne è il regista? Valentina è parte di un sistema consolidato e rigoroso, dove nulla si fa per caso: non è più un gioco e, pur divertendosi, si sa che la scelta porta con sè una serie di responsabilità.
Intorno a lei c’è un meccanismo altamente preciso, il progetto “Nuovo Laboratorio del Nuoto Pinnato”, l’ex Euro Team della piscina di Carignano unito al gruppo nuoto di Venaria. A capo un presidente, Andrea Mangherini, ex campione di nuoto, pragmatico e freddo, che sembra non cedere a emozioni.
Grande appassionato della materia, in passato ha portato agli onori delle cronache vari campioni e, nonostante il Covid abbia messo a dura prova tutto il suo staff tecnico in quest’ultimo anno, è riuscito comunque a districarsi con i suoi atleti, anche se la squadra maschile è stata messa in ginocchio proprio dalla pandemia.
Il suo ringraziamento va alla città di Carignano e alla società della piscina Polydra che sostengono i costi di gestione, anche in un momento di evidente crisi, permettendo di potenziare gli allenamenti in ottemperanza alle ristrette norme per il contenimento della pandemia.
Non vanno dimenticati neppure i sacrifici da parte della famiglia, economici e non solo: a partire dai costi per l’attrezzatura, che deve essere di altissimo livello e “personalizzata”, da configurare sull’atleta attraverso analisi e studi ingegneristici nella ricerca dell’equilibrio perfetto dell’idro-dinamicità, per creare una “seconda pelle” simile a quella del delfino. Essa permette di ottimizzare le prestazioni dell’atleta e, insieme alle tecniche messe in campo e la strumentazione più adeguata, completa un’equazione vincente.
«Mi sento al cospetto di un’atleta forte, che mi fa rivivere sensazioni impagabili -dichiara Mangherini, misurando le parole ma tradendo un’inaspettata emozione- Valentina è una promessa dello sport nazionale e internazionale, che auspico continui a tenere la barra del timone ben salda».
Riccardo Borelli