Una serata a Racconigi sulla vicenda di Sacco e Vanzetti

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Venerdì 16 in Santa Croce appuntamento con lo studioso Luigi Botta per parlare del caso che scosse gli emigrati italiani negli anni Trenta. Gli anarchici Sacco e Vanzetti vennero ingiustamente condannati a morte senza essere colpevoli.

Coraggio Sacco e Vanzetti RacconigiVenerdì 16 novembre alle ore 21 nella chiesa di Santa Croce di Racconigi è in programma la serata “Coraggio, Coraggio, Coraggio” dedicata alla drammatica vicenda di Sacco e Vanzetti.

Partecipano Luigi Botta, studioso del caso e Giovanni Vanzetti, nipote di Bartolomeo. In programma anche letture a cura di Enzo Brasolin, de “La Corte dei Folli”.
Ingresso libero.

Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti (di Villafalletto, classe 1888) sono stati due attivisti e anarchici italiani.
Il primo faceva l’operaio in una fabbrica di scarpe. Vanzetti, che gli amici chiamavano Tumlin, dopo aver a lungo girovagato negli Stati Uniti facendo molti lavori diversi, rilevò da un italiano un carretto per la vendita del pesce. Ma fece questo lavoro per pochi mesi.

I due furono infatti arrestati, processati e condannati a morte con l’accusa di omicidio di un contabile e di una guardia.
Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all’epoca del processo; a nulla valse la confessione del detenuto portoghese Celestino Madeiros, che scagionava i due.
Sacco e Vanzetti furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown.

A cinquant’anni esatti dalla loro morte, il 23 agosto 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.