Addio a Massimo Bonfatti, fondatore di Mondo in Cammino

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Un malore improvviso ha interrotto oggi la vita di Massimo Bonfatti, fondatore dell’organizzazione di volontariato carmagnolese “Mondo in Cammino” e tra i massimi esperti italiani di Chernobyl.

Massimo Bonfatti Chernobyl
Massimo Bonfatti davanti alla scuola di Radinka, in Ucraina, dove da anni portava avanti un progetto di solidarietà alimentare [foto di Francesco Rasero]
Un malore improvviso, che lo ha colto mentre si trovava in vacanza con la famiglia, ha interrotto oggi la vita di Massimo Bonfatti, fondatore dell’organizzazione di volontariato carmagnolese “Mondo in Cammino“, da 15 anni impegnata nelle battaglie anti-nucleari dopo la tragedia di Chernobyl e nella pacificazione dell’area ex sovietica.

Bonfatti, classe 1953, di famiglia emiliana, da tempo viveva a Carmagnola, dove fino a pochi mesi fa aveva lavorato come infermiere capo-sala all’ospedale San Lorenzo, prima del recente pensionamento.

Impegnato nel Volontariato, fin da giovane si è occupato di persone diversamente abili; negli anni Novanta, durante il conflitto in ex Jugoslavia, si è recato in Bosnia Erzegovina, quindi il suo interesse venne catalizzato dai problemi riguardanti il fall-out di Chernobyl, di cui era diventato negli anni uno dei massimi esperti italiani.

Massimo Bonfatti Chernobyl
Massimo Bonfatti davanti a uno dei memoriali dedicati ai vigili del fuoco caduti per spegnere l’incendio al reattore nucleare della centrale atomica di Chernobyl [foto di Francesco Rasero]
La sua filosofia era quella del “volontariato fatto con i piedi“, ovvero con la costante presenza nei territori sedi di intervento, e che non esiste solidarietà senza rispetto dei diritti umani e senza la costante ricerca della verità.

Con “Mondo in Cammino“, in 15 anni, ha realizzato numerosi missioni in tutta l’area ex URSS, a partire proprio dai territori contaminati dalla radiazioni in Ucraina e Bielorussia e dal Caucaso, con i suoi violenti conflitti inter-etnici.

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L’Associazione da lui fondata -che ha vinto il premio nazionale per la Pace “Giuseppe Dossetti” e ora conta centinaia di soci e attivisti in tutta Italia e non solo- dal 2005 a oggi ha anche realizzato progetti di solidarietà in Italia e in tutto il mondo.
Di recente Bonfatti aveva annunciato la piena ripresa delle attività dopo il lockdown.

Bonfatti ha fondato e coordinato il progetto “Humus”, intervento di radioprotezione in campo agronomico e culturale nei territori contaminati dall’incidente di Chernobyl, da cui è nato il sito www.progettohumus.it, maggiore portale italiano sul disastro atomico sovietico e sul nucleare.

Mondo in Cammino, la solidarietà non si ferma

A Carmagnola, Massimo Bonfatti è stato consigliere comunale, rappresentando la Città all’interno del Coordinamento dei Comuni per la Pace dal 1996 al 1999. Per cinque anni, tra il 1998 e il 2003, ha anche ricoperto la carica di coordinatore piemontese di Legambiente Solidarietà.

Giornalista pubblicista, è stato tra i realizzatori del video ”I dimenticati di Chernobyl”, vincitore del premio giornalistico televisivo “Ilaria Alpi” 2003, e interprete del film documentario “Oltre la sbarra”, girato nel villaggio più contaminato della Bielorussia, vincitore all’EcoVision Film Festival di Palermo.

Successivamente, ha pubblicato i libri “Beslan. Nessun indagato” e “Il naso lungo di Chernobyl” e prodotto il film “Behind the Urals” di Alessandro Tesei, il libro-reportage “Fukushima No Go Zone” del fotografo Pierpaolo Mittica e il gruppo musicale EasyPop, di cui era diventato anche paroliere.

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Massimo Bonfatti era amico personale di Yuri Bandazhevsky, Vera Politkovskaya, Akhmed Gisaev (difensore ceceno dei diritti umani, torturato), Shakhman Akbulatov (direttore di Memorial Grozny, in esilio in Francia), Dmitri Florin (giornalista russo indipendente esiliato in Finlandia), Arkadi Babchenko (scrittore), Ella Keseva (associazione per le vittime di Beslan), Svetlana Gannuskina (pluricandata al Nobel per la Pace), Ottavia Piccolo, Giorgio Fornoni. Ha collaborato con Moni Ovadia. Ha conosciuto Vasili Nesterenko, Natalia Estemirova ed è stato amico di Zarema Sadulaeva, la presidente dell’associazione di Grozny “Salviamo la generazione”, assassinata nel 2009.

La sua scomparsa è avvenuta il giorno del 16esimo anniversario della strage di Beslan, uno dei momenti della storia post-sovietica su cui si erano concentrati gli sforzi umanitari di Bonfatti, alla costante ricerca di Verità, Giustizia e Pace.

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