Per la Festa della Donna l’associazione Asproflor propone una riflessione sulle difficoltà di questi mesi, legate ad una crisi del settore e ai cambiamenti climatici.
L’otto marzo ricorre la Festa internazionale della Donna: l’occasione porta con sè un fiore come simbolo, la mimosa: a tal proposito, l’associazione di produttori florovivaisti Asproflor e il suo presidente, il piobesino Sergio Ferraro, propongono una riflessione in merito, legata alle diverse difficoltà di quest’anno.
Il mercato della mimosa ha infatti registrato un calo del 35-40% nel fatturato di aziende, garden e fiorai. “La diminuzione delle vendite della mimosa è da leggere in relazione a due fattori importanti: la fioritura della pianta stessa e la limitazione della mobilità delle persone a causa delle restrizioni dettate dai vari DPCM -commenta Asproflor- Il calo delle vendite segue di pari passo la crisi di ristoranti, pizzerie, locali da ballo e altre strutture che sono impossibilitate a lavorare in questo momento“.
Sergio Ferraro, un piobesino alla presidenza nazionale di Asproflor Comuni Fioriti
Quest’anno inoltre si è aggiunto il problema della fioritura precoce della mimosa: le condizioni climatiche hanno infatti obbligato i produttori a conservare nelle proprie celle frigo il fiore già confezionato sin dagli inizi di febbraio, registrando una fioritura anomala.
Il pensiero di Asproflor nella giornata dedicata alle donne va a chi si trova in difficoltà: “L’associazione vuole dedicare quest’anno un bouquet di mimosa a tutte le donne che soffrono o sono state vittime delle violenze domestiche, alle donne che patiscono nei campi profughi e a quelle che sono costrette a fuggire dal proprio Paese“.