Carmagnola ha “vendicato” Francesco Bussone

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Dopo 586 anni, Carmagnola ha “vendicato” l’uccisione del suo concittadino più illustre, Francesco Bussone, capitano di ventura le cui gesta sono state declamate anche dal Manzoni ne “Il Conte di Carmagnola”.

Bussone venne giustiziato dalla Serenissima di Venezia il 5 maggio del 1432. Ieri sera si è consumata, simbolicamente, la vendetta della città, nel corso della prima edizione della manifestazione Vindicta Carmagnolensis.

Con una ricostruzione storico-folcloristica, si è tornati indietro di circa sei secoli, immaginando la cattura di un consigliere del Consiglio dei Dieci veneziano, messo alla berlina dai rappresentanti dei borghi carmagnolesi.
E’ stato San Bernardo, tra rulli di tamburi e l’incitamento della folla presente ai giardini del castello, a “mandare a bagno” il “nemico”, consumando così la vendetta.
Per l’occasione, infatti, era stato allestito un “dunk tunk”, gioco nel quale colpendo un bersaglio con una pallina si apre una botola, facendo cadere il prigioniero in una vasca d’acqua sottostante.

La manifestazione -organizzata dal Comune in collaborazione con Pro Loco, Gruppo Teatro Carmagnola e Gruppo Palio di San Giovanni- era iniziata già nel pomeriggio, con l’apertura delle taverne a tema. Quindi la sfilata di numerosi figuranti in costume, accompagnati dagli sbandieratori, sotto un cielo sempre incerto.

Questa prima edizione è stata un successo, come testimoniano i tanti partecipanti carmagnolesi, e non solo, alla serata -commenta Re Peperone, al secolo Lorenzo Piana, tra i promotori dell’evento per conto dell’Amministrazione comunale- Vorrei ringraziare gli tutti i rappresentanti dei borghi di Carmagnola che sono intervenuti, i gruppi venuti da svariate parti del Piemonte, e gli spettatori che hanno accompagnato tutto l’evento. Grazie anche a Pro Loco e Gruppo Teatro. Faccio i complimenti e ringrazio in particolare il regista Francesco Mino Canavesio, Beppe Quattrocchio e Margherita: senza di lei non saremmo riusciti a vestire i tanti carmagnolesi che hanno preso parte alla sfilata“.

Quindi un appello per il prossimo anno: “Spero che, se questa prima edizione è piaciuta, si possa ripetere la manifestazione, con l’invito ai gruppi dei borghi di partecipare numerosi“, conclude Piana.