Cinque altorilievi del Castello di Racconigi in esposizione a Roma

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Fino al 30 luglio 2023 sarà visitabile a Roma la mostra “L’istante e l’eternità – Tra noi e gli antichi”, dove sono esposti cinque altorilievi del Castello di Racconigi: l’esposizione è allestita nelle sale delle Terme di Diocleziano. 

I cinque altorilievi del Castello di Racconigi esposti a Roma (foto di Pino Dell’Aquila)

Nei giorni scorsi sono stati esposti cinque altorilievi del Castello di Racconigi a Roma, nelle sale delle Terme di Diocleziano, dove è allestita la mostra “L’istante e l’eternità – Tra noi e gli antichi”, aperta al pubblico fino al 30 luglio 2023

La mostra è promossa dal Ministero della cultura italiano e dal Ministero della cultura e dello sport della Grecia (Eforato per le Antichità delle Cicladi) e curata da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis.

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I rilievi fanno parte di un’opera monumentale creata per il Castello di Racconigi nell’ambito dei lavori di riallestimento voluti da Carlo Alberto. Di seguito si ricostruiscono i momenti salienti dell’altorilievo, dalla sua creazione ai giorni d’oggi: 

Negli anni trenta dell’ottocento Pelagio Palagi, artista poliedrico e regista dei principali cantieri di rinnovamento delle dimore del sovrano, realizzò una serie di tavole grafiche raffiguranti il corteo trionfale del console romano Lucio Emilio Paolo, celebrato a seguito della vittoria riportata su Perseo, re di Macedonia, durante la battaglia di Pidna (168 a.C.). Donati al sovrano nel 1839, i disegni furono trasposti in un altorilievo in gesso da Giuseppe Gaggini, professore di scultura all’Accademia Albertina di Torino, che eseguì una traduzione sostanzialmente fedele del prototipo palagiano, pur rielaborando alcune parti per esigenze di adattamento alle pareti della Sala del biliardo del Castello di Racconigi. 

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Nel 1845 le lastre modellate, lunghe in totale ben 34 metri, erano ormai pronte per essere montate, ma per motivi che restano tuttora ignoti l’alloggiamento non fu mai attuato e nel tempo si perse memoria dell’opera.

Nel 2019 il fregio è stato recuperato e restituito al pubblico, in seguito a un complesso intervento di restauro e a un progetto di musealizzazione innovativo realizzati in collaborazione con l’Associazione “Amici del Real Castello di Racconigi”, da sempre in prima linea nel supporto alle iniziative di tutela e valorizzazione della residenza sabauda e del suo patrimonio, e con il sostegno delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Cuneo. L’intervento delle fondazioni bancarie, decisivo ai fini dell’intera operazione, è stato possibile grazie all’attività di reperimento fondi coordinata dall’Associazione stessa. 

L’altorilievo è ora protagonista di un allestimento suggestivo, all’interno di una teca vetrata e illuminata che si estende per oltre 35 metri lungo la galleria che conduce al parco, al piano terra della residenza. Si delinea così un percorso che permette una lettura d’insieme dell’opera originale ideata da Palagi, uno dei passaggi più affascinanti dell’itinerario tematico “Vita privata di un re“, realizzato e gestito dalla direzione del Castello, in collaborazione con l’Associazione “Le Terre dei Savoia”.

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