Verso il “contratto di fiume” per il torrente Pellice

1682

Sarà firmato da remoto il “Contratto di Fiume” per il bacino del torrente Pellice, che unisce il Pinerolese con l’area del Carmagnolese.

torrente Pellice
Una veduta del Pellice

Si è concluso positivamente l’iter per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del bacino del torrente Pellice, passaggio indispensabile per poter avviare la fase di sottoscrizione del “contratto di fiume”.

In attesa di una riprogrammazione dell’assemblea di Bacino del Pellice, rinviata a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19, il contratto verrà siglato da remoto da parte dei Comuni aderenti, che hanno già provveduto ad approvare il testo.
L’operazione si concluderà nelle prossime settimane.

Questi i sottoscrittori del Contatto: Città metropolitana di Torino, Regione Piemonte, Unione Montana del Pinerolese, Comuni di Bobbio Pellice, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Garzigliana, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Osasco, Pancalieri, San Secondo di Pinerolo, Torre Pellice, Villar Pellice, Villafranca Piemonte, Vigone. E ancora Smat, Cia Agricoltori delle Alpi, Coldiretti Torino, Confagricoltura Torino, Politecnico di Torino e Associazione Tutela Ambienti Acquatici e Ittiofauna.

Un tuffo per chiedere maggiori attenzioni ai fiumi del Piemonte

Il territorio del bacino del Torrente Pellice è stato oggetto negli ultimi anni di studi condotti nell’ambito del programma di cooperazione territoriale Alcotra 2007-2013, finalizzati all’analisi dell’assetto idrogeologico e dello stato ambientale -spiegano dalla Città metropolitana– Proprio in quell’occasione era emersa l’esigenza di ottimizzare le risorse finanziarie e gli interventi volti alla riqualificazione del bacino fluviale e alla gestione integrata delle risorse idriche“.

Il contratto di fiume è stato scelto quale strumento più idoneo per il raggiungimento di questi obiettivi: le esperienze già condotte dalla Provincia di Torino in altri bacini hanno dimostrato la sua validità per il coinvolgimento dei portatori di interesse e per il coordinamento delle azioni ritenute prioritarie sul territorio.

Come ambito prioritario per questa attività sono state individuate le scuole. E’ stato inoltre richiesto dal territorio di individuare modalità di informazione e divulgazione innovative ed efficaci sui temi del rischio idrogeologico e della riqualificazione fluviale, tematiche fra loro strettamente correlate“, concludono dalla ex Provincia di Torino.

Dalla Liguria alla Calabria attraversando lo Stivale: è rischio idrogeologico per il 91% dei Comuni italiani