Eduscopio 2018-2019, il “Baldessano – Roccati” al top

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Il polo scolastico carmagnolese nuovamente ai vertici della classifica Eduscopio tra le scuole che meglio preparano all’Università e al mondo del lavoro. Lo certifica la Fondazione Agnelli.

 

EduscopioIl polo scolastico carmagnolese “Baldessano – Roccati” è nuovamente ai vertici della classifica Eduscopio tra le scuole che meglio preparano all’Università e al mondo del lavoro.
Il progetto, promosso dalla Fondazione Agnelli, valuta in modo scientifico e rigoroso gli esiti della formazione secondaria -i risultati universitari e lavorativi dei diplomati- per trarne delle indicazioni di qualità sull’offerta formativa delle scuole da cui essi provengono.

L’istituto superiore di Carmagnola ha ottenuto punteggi FGA -la valutazione globale a cura della Fondazione- tra i più alti di tutta la Provincia di Torino e dell’intero Piemonte, con brillanti risultati per chi intende proseguire i propri studi a livello universitario.

Nell’arco di 30 chilometri dalla città, il “Baldessano – Roccati” è infatti al primo posto assoluto tra i licei scientifici: 80,97 di punteggio globale FGA, media voti del 27,31, 84 crediti ottenuti e 74% degli studenti in regola.
Ottima anche la performance del liceo classico, al secondo posto (dietro al Bodoni di Saluzzo) nella zona, con un punteggio FGA globale di 79,25, una media-voti del 27,56, circa 79 crediti ottenuti e il 53% circa degli studenti in regola.
In “Top Five” locale anche tra le scuole a indirizzo tecnico-economico, seppur con dati più bassi: 53,27 il punteggio globale, 23,87 la media voti, 58 i crediti ottenuti e 46% di studenti in regola. Davanti al “Baldessano – Roccati” si posizionano l’Einaudi di Alba, l’Arimondi-Eula di Savigliano, il Vittone di Chieri e l’Erasmo da Rotterdam di Nichelino.

Eduscopio si avvale dei dati amministrativi relativi alle carriere universitarie e lavorative dei singoli diplomati raccolti dai Ministeri competenti. A partire da queste informazioni vengono costruiti degli indicatori rigorosi, ma allo stesso tempo comprensibili a tutti, che consentono di comparare le scuole in base ai risultati raggiunti dai propri diplomati.

Al fine di garantire confronti appropriati e in grado di fornire informazioni rilevanti e utili alle scelte delle famiglie e all’autovalutazione degli istituti, il sito eduscopio.it consente una comparazione diretta tra scuole dello stesso tipo (poiché a seconda dell’offerta formativa gli indirizzi di studio attraggono studenti con caratteristiche e potenzialità diverse in partenza) o scuole localizzate in territori relativamente circoscritti, in un raggio massimo di 30 km dalla propria residenza.

Per la nuova edizione di Eduscopio, i ricercatori hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.
La novità più rilevante di quest’anno è l’aggiunta di un indicatore, la “percentuale di diplomati in regola“.
Si tratta di un indicatore importante, perché ci dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma cinque anni dopo -illustrano i ricercatori- Se la percentuale è alta, la scuola è molto inclusiva e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di scrematura: così gli studenti hanno percorsi più regolari. Se è basso, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato l’istituto“.

Concludono dalla Fondazione Agnelli: “A livello intuitivo si può credere che in un confronto come quello proposto da Eduscopio le scuole molto selettive siano avvantaggiate, perché mandano all’università solo gli studenti migliori. In realtà, le nostre analisi rivelano che non vi è alcuna relazione sistematica tra selettività e performance. Anzi vi è una piccola correlazione positiva che lascerebbe credere che, in media, siano proprio gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive a ottenere i risultati migliori. È una conferma molto interessante del fatto che efficacia formativa ed equità possono andare di pari passo“.