Carmagnola in prima linea per contrastare il Coronavirus

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Potenziato l’ospedale San Lorenzo di Carmagnola contro il Coronavirus.
Il sindaco Gaveglio, alla guida del Centro Operativo Comunale, lancia un appello: “contribuite con una donazione alla raccolta fondi dell’Asl”.

Carmagnola Coronavirus ospedale San Lorenzo
Potenziato l’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, che ora ha due reparti dedicati ai pazienti (contagiati e sospetti) Covid-19

Da giorni, ormai settimane, anche Carmagnola è in prima linea per contrastare la diffusione del contagio da Coronavirus Covid-19 sul proprio territorio.

L’Asl TO5 ha deciso di rafforzare ulteriormente il presidio all’ospedale San Lorenzo -dedicando un reparto (con 16 posti letto, in progetto di diventare 20) per i pazienti positivi e un altro per la quarantena dei casi sospetti ma non ancora verificati con l’apposito tampone.

Anche il Comune fa la sua parte, con il coordinamento del COC, il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile. Tanti gli aspetti in capo alla struttura: dall’informazione al controllo del territorio; dal censimento delle situazioni di necessità fino alle trasmissioni radio; oltre alla verifica dell’approvvigionamento alimentare, di materiali e mezzi.

Il COC fa riferimento al sindaco, Ivana Gaveglio, che dall’inizio dell’emergenza è operativa, giorno e notte, in Comune e non solo. Ad affiancarla, alcuni tra i suoi più stretti collaboratori, tecnici comunali e figure esperte dal mondo delle Associazioni cittadine. Contattata da “Il Carmagnolese”, il Gaveglio minimizza: “Sto praticamente 24 ore su 24 in servizio, come sempre da giugno 2016: il mio è un ruolo ingrato, ma ne sono consapevole. Coordinare il lavoro di tanta gente spesso è invisibile ai più, ma credo sia giusto in questo momento dare solo comunicazioni istituzionali“.

E il sindaco lancia quindi un appello a sostenere la raccolta fondi dell’Asl TO5 per potenziare le dotazioni sanitarie sul territorio, a partire proprio dal San Lorenzo: “Invito tutti i Carmagnolesi a donare alla nostra Asl quanto è nelle loro possibilità. Abbiamo bisogno che le strutture sanitarie siano accompagnate il più possibile in questo momento. E l’unico modo che abbiamo è di donare. Sono certa che la generosità dei cittadini darà i frutti che medici, infermieri e persone malate stanno attendendo“.

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