Va in pensione il preside Franco Zanet

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Il dirigente del “Bobbio” di Carignano, il carmagnolese Franco Zanet, ha concluso la
propria carriera da preside con la fine dell’anno scolastico 2019.

 

Preside Franco Zanet

Il dirigente dell’Istituto di istruzione superiore “Norberto Bobbio” di Carignano, il carmagnolese Franco Zanet, ha concluso la propria carriera con la fine dell’anno scolastico 2019.
Di seguito pubblichiamo un’intervista realizzata da alcune sue allieve.

Da quanti anni fa il preside?
“Da 23, di cui gli ultimi 15 in questo Istituto, dopo esserlo stato a Rivarolo Canavese, Vinovo e Carmagnola”.

Prima di fare il preside, ha insegnato?
Sì, precedentemente ho insegnato italiano e storia, sia alle medie che alle superiori.”

Le piace questo lavoro? In cosa consiste?
Questo lavoro mi piace molto, in particolare l’aspetto organizzativo, ma mi dedico volentieri anche all’amministrativo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Ho apprezzato il periodo in cui ho seguito l’ampliamento strutturale dell’alberghiero: nonostante le restrizioni del Ministero, ho trovato la collaborazione dell’architetto Moro nella ristrutturazione dell’ala verde, portando la scuola agli attuali 1500 allievi, contro gli 800 di quando sono arrivato”.

Quali sono le difficoltà e gli ostacoli di questo mestiere?
“Ho lavorato molto in autonomia, cercando di perseguire determinati obiettivi. Così sono riuscito a dare vita a nuovi indirizzi scolastici, al corso serale e ai corsi biennali post laurea sul turismo”.

Come ha influito il ruolo di preside nella sua vita quotidiana?
“Il mio ruolo ha influito molto, sia per il tanto tempo che vi ho dedicato, sia perché ho condiviso questo ruolo con mia moglie, preside a sua volta e ora in pensione”.

Qual è stato il momento più significativo della sua carriera?
“Il progetto Interreg è l’esperienza che ricordo con maggior affetto. Si è trattato di uno scambio culturale Italia-Francia, finanziato dai fondi europei, che si è concluso con l’organizzazione di una cena di gala in Italia, organizzata e preparata dagli istituti francesi e una cena in Francia organizzata da nostri istituti alberghieri”.

Qual è il ricordo, legato a questi anni, che si porterà in pensione?
“Sicuramente l’organizzazione del Salone del Gusto di Genova e l’apertura dell’anno accademico alla Reggia di Venaria. E poi il ristorante didattico a scuola”.

Cosa le mancherà di più?
Tutto, perché il mio lavoro ha occupato molto spazio nella mia vita.”

Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Viaggiare per affrontare la malinconia: viaggi lontani, lunghi. Vorrei visitare India e Nepal.”

Cosa augura al suo futuro collega?
Di raccogliere le mie stesse soddisfazioni e grandi successi. Ringrazio i collaboratori che mi hanno supportato, le professoresse Galliano, Grande, Beux, Torta, Baggio, Raimondo.”

Un augurio per i suoi studenti, passati e futuri?
“Abbiamo ex allievi ingegneri, medici, cuochi famosi che hanno fatto carriera e quindi auguro a tutti gli allievi di avere successo negli studi e di realizzarsi al meglio, dimostrando le proprie capacità.