In Piemonte nuove linee guida per accedere ai Pronto Soccorso

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Sono state emanate dal Dipartimento interaziendale emergenze e malattie infettive (Dirmei) del Piemonte le nuove linee guida per l’accesso ai pronto soccorso regionali.

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In Piemonte nuove linee guida per accedere ai Pronto Soccorso

Il Dipartimento interaziendale Emergenze e malattie infettive (Dirmei) della Regione Piemonte ha fissato delle nuove linee guida per assicurare l’accesso ai pronto soccorso in totale sicurezza. Le indicazioni sono rivolte sia ai pazienti sia agli operatori sanitari.

L’obiettivo che si sono preposte le autorità competenti è di evitare contagi nelle strutture, ma soprattutto la formazione di focolai che possono mettere in pericolo le persone, soprattutto quelle a rischio.

Tra le varie norme, è obbligatorio l’utilizzo di test esclusivamente molecolari per l’individuazione di casi Covid-19. I tamponi antigenici di terza generazione possono essere utilizzati solo nel caso in cui il test venga effettuato dopo cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi, se vi è una momentanea impossibilità di eseguire i molecolari o in presenza di una situazione di sovraccarico di lavoro all’interno del reparto.

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Importante è inoltre un dettagliato pre-triage che stabilisce una bassa o un’alta probabilità di rischio di aver contratto la malattia a seconda di elementi epidemiologici (ambiente di vita quotidiano e di lavoro ed eventuali esposizioni) e clinici (sintomi).

Con permanenze brevi in ospedale, dovute ad esempio a problematiche oculistiche, il paziente non viene sottoposto al tampone. In caso contrario, e quindi in presenza di periodi di osservazione lunghi o ricoveri, è obbligatorio effettuare il test.

Emilpaolo Manno, direttore del Dirmei, si dichiara positivo relativamente al nuovo iter ideato in quanto “garantisce da un lato il rigore necessario per fornire una risposta affidabile e tempestiva al rischio di infezione e di contagiosità delle persone e, dall’altro, è sufficientemente snello da poter essere integrato nella normale attività dei pronto soccorso senza aggravarne eccessivamente i carichi di lavoro”.

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