Piattaforma logistica Lidl, le preoccupazioni di Legambiente

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Impatto paesaggistico, consumo di suolo, aumento del traffico e delle PM10: queste le criticità messe in evidenza dall’Associazione ambientalista.
Per Legambiente “occorre rivedere il progetto, almeno nelle sue dimensioni”.

Fabio Dovana presidente Legambiente Piemonte VdA
Fabio Dovana presidente Legambiente Piemonte VdA

Anche Legambiente esprime forti perplessità ambientali sul progetto presentato da LIDL Italia di creazione a Carmagnola di una maxi struttura che gestirebbe la logistica della catena commerciale tedesca per tutto il Nord Ovest Italia.

Con un comunicato stampa congiunto, il presidente regionale dell’Associazione ambientalista Fabio Dovana e il referente del Circolo territoriale Giorgio Prino sottolineano i loro dubbi sull’opera, già al centro del confronto martedì sera in Consiglio comunale.

“Siamo allarmati per il notevole impatto che la struttura potrebbe avere dal punto di vista paesaggistico -esordiscono da Legambiente– Si tratterebbe infatti di un hub di oltre 54 mila metri quadri, pari a quasi otto campi da calcio, con un’altezza di oltre 19 metri per tutta la superficie dell’edificio. In pratica un parallelepipedo da un milione di metri cubi, alto come un palazzo di sei piani, previsto tra via Parrucchetto e via Ceresole. Il progetto rischia di ridisegnare pesantemente l’orizzonte o, più propriamente, di coprirlo“.

Dovana e Prino, sottolineando il tema del consumo di suolo, invitano la Giunta comunale di Carmagnola e i vertici della catena tedesca della grande distribuzione “a dimostrare lungimiranza e amore per il territorio, individuando un sito alternativo per l’insediamento, dove il suolo già compromesso ma non più produttivamente utilizzato possa essere riconvertito a ospitare la logistica, anche a costo di rivedere in parte il progetto e la sua dimensione”.

Una proposta simile a quella già fatta dal PD nei giorni scorsi in Consiglio comunale, ma già in tale sede respinta dal sindaco Ivana Gaveglio, la quale ha affermato che a Carmagnola non esistono terreni “compromessi” di dimensioni tali (126 mila metri quadri in totale) da ospitare la piattaforma logistica.

L’ultimo aspetto ambientale toccato dal comunicato di Legambiente è quello del traffico: “Tale progetto avrebbe indubbiamente, per la quantità importante di camion e furgoni che si muoverebbero da e per il sito, pesanti ripercussioni anche sul traffico di Carmagnola –concludono Dovana e Prino È presumibile sia stato preso in considerazione l’uso dell’autostrada, ma resta difficile da imporre e poco gradito a chi deve pagare il casello. Per quanto riguarda la futura presenza della nuova tangenziale, dove passeranno i camion fino al suo completamento? E, in ogni caso, il transito veicolare sarebbe tale da incidere, anche con la futura viabilità, sul già pessimo stato dell’aria della città, da anni bollino rosso per i livelli di PM10“.
Il riferimento è ai 122 sforamenti (a fronte dei 35 consentiti per legge) registrati dalla Centralina Arpa di Carmagnola nel 2017.