In 600 alle serate per “Genitori e insegnanti”

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Successo confermato anche quest’anno per le serate di formazione rivolte a genitori e insegnanti, organizzate da Tiziana Allione, Pio Caon e Maria Clara Petruziello, rappresentanti dei docenti dei tre istituti comprensivi di Carmagnola, insieme a Nadia Fazion, rappresentante per le scuole paritarie cittadine, e a Corrado Violo, rappresentante dei genitori, con la collaborazione del Comune di Carmagnola.
I temi della quinta edizione -che ha visto circa 600 presenze nelle due serate, svoltesi entrambe nei locali del Palazzetto dello Sport- hanno riguardato la coerenza educativa e la comunicazione nell’era dei social network, tra pericoli e opportunità.
Nel primo incontro il relatore, Domenico Chiesa, ha sostenuto l’idea che dare delle regole ai bambini significa aiutarli a crescere bene, a dotarsi degli strumenti di padronanza della propria vita, sebbene sia diffusa la percezione che la difficoltà a far rispettare le regole ai bambini e ai ragazzi stia diventando sempre più alta. Fondamentale, a questo scopo, incrementare la propria coerenza a livello di pensiero, comportamentale ed educativo, e dare senso alle regole, motivando i bambini rispetto ai comportamenti e all’imparare cose nuove.
Nel secondo incontro il relatore, Michele Marangi, è partito dalla constatazione che comunicare attraverso i social network è ormai diventata una consuetudine per milioni di persone di tutte le età e condizione socioculturale.
Ha quindi proposto di riflettere assieme relativamente a un uso più saggio e consapevole nel rispetto degli altri e di se stessi, alla ricerca di una “vera” condivisione e di una rinnovata reciprocità educativa.
«Entrambi i relatori hanno affrontato gli argomenti riuscendo a intercettare l’interesse dell’uditorio -commentano soddisfatti gli organizzatori, che ringraziano anche i volontari che hanno offerto il servizio gratuito di baby sitting- Il taglio non cattedratico delle serate vuole sottolineare come in educazione non esistano “giusto” e “sbagliato”, non ci siano ricette, ma servano riflessione, condivisione e capacità di mettersi in discussione».