Sdegno e polemiche a Racconigi per gli adesivi sessisti alla festa di Borgo Macra

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Sdegno e polemiche a Racconigi dopo che sono circolati adesivi con termini offensivi e sessisti durante la serata danzante della festa di Borgo Macra. L’Amministrazione si dissocia da quanto avvenuto; Gorgo attacca; il M5S informa la Garante regionale per l’Adolescenza.

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Uno degli adesivi distribuiti durante i festeggiamenti di Borgo Macra (foto @ Facebook)

Ha suscitato sdegno e polemiche la vicenda degli adesivi riportanti parole ed epiteti offensivi, anche sessisti, distribuiti dai Dj di Radio Gran Paradiso, chiamata ad animare la serata danzante della festa di Borgo Macra, a Racconigi, svoltasi sotto la tensostruttura.

L’Amministrazione racconigese ha subito preso le distanze “nel modo più totale e assoluto” da quanto accaduto, precisando che «nessuna bozza di questi adesivi è stata mai preventivamente condivisa con gli uffici comunali né con qualsiasi amministratore». 

Alcuni amministratori comunali -fra i quali il sindaco Oderda, il vice sindaco e dei consiglieri- sono passati quel venerdì sera (come in tutte le altre sere e come accade per tutte le manifestazioni cittadine) a salutare i presenti alla festa di Borgo Macra, ma la maggior parte di loro sarebbe rimasta all’esterno della tensostruttura e andata via dopo poco tempo.

Inoltre, specificano da Palazzo Civico, nessun amministratore comunale di Racconigi avrebbe partecipato in modo attivo e continuo alla serata danzante, senza dunque potersi accorgere degli adesivi che sarebbero stati distribuiti ai ragazzi nelle ultime fasi della festa.

«Nessuno di noi sapeva in precedenza, né si è accorto durante la serata, di questi adesivi a dir poco indecorosi, che sappiamo ora esser stati distribuiti verso la fine dell’evento: in caso contrario saremmo immediatamente intervenuti per fermare la festa -commenta il vice sindaco Tribaudino È stata una pessima, ma del tutto autonoma, iniziativa di chi aveva la responsabilità dell’animazione».

E prosegue: «Auspichiamo che in futuro anche i Comitati organizzatori pongano maggior cura nella scelta dei collaboratori per le loro feste, ma sia ben chiaro che non accettiamo oggi, e non accetteremo mai, l’idea che i nostri giovani si divertano con atteggiamenti che inneggiano alla violenza o a comportamenti sessisti -conclude- Siamo comunque certi che questo singolo episodio non sia rappresentativo dei nostri giovani racconigesi, che sappiamo invece essere ragazzi in gamba e molti di loro impegnati in svariate azioni di volontariato e di solidarietà».

Anche il Comitato Festeggiamenti Borgo Macra ha rilasciato una dichiarazione nella quale esprime “profonde scuse a coloro che si sono sentiti feriti” e assicura come non fosse in alcun modo a conoscenza degli adesivi, stampati e portati alla festa in modo autonomo dalla radio alla quale era stata affidata l’animazione della serata.

Gli organizzatori della festa hanno anche riconosciuto di non aver agito prontamente per fermare la distribuzione degli adesivi e promettono di “vigilare in futuro per evitare che si ripetano incidenti simili“.

Radio Gran Paradiso si è invece giustificata dichiarando che, vista l’ora tarda, non era prevista la presenza di minorenni, senza entrare però nel merito del contenuto sessista e volgare degli adesivi stessi.

«Ci scusiamo per avere urtato la sensibilità di alcune persone. Non faremo più uso degli adesivi in questione, di cui abbiamo già rimosso foto e video sui nostri canali social -si legge in una nota a firma della direttrice della programmazione Loredana Comolli- Siamo dispiaciuti che il fatto abbia suscitato polemiche e disagio, ciò che è la cosa più lontana dal nostro operare, da sempre volto all’intrattenimento e al divertimento della gente».

Sul tema è intervenuta anche la consigliera di opposizione Patrizia Gorgo, che si è espressa duramente nei confronti degli organizzatori dell’evento: «Questo è il risultato dell’assenza per sette anni di una Politica giovanile comunale, di una mancanza di obiettivi a lungo termine, delegando a terzi le proprie prerogative politiche, senza proposte, vigilanza né il necessario controllo. Prova ne sia che non è mai stata istituita una Commissione comunale di coordinamento delle iniziative rivolte ai giovani», è la sua accusa.

Gorgo ritiene quindi che «l’episodio necessiti di una chiara assunzione di responsabilità politica da parte della Giunta e dei consiglieri delegati alle Politiche giovanili e alla scuola, che abbiamo visto essere presenti alla serata -aggiunge- Questi episodi si devono condannare apertamente e si combattono solo investendo nella cultura, nella scuola e coinvolgendo le famiglie, senza cercare scusanti». 

L’eco della questione è quindi arrivata fino al Consiglio regionale del Piemonte, dove Ivano Martinetti del Movimento 5 Stelle ha dato risonanza alle lamentele sollevate dai genitori dei ragazzi e delle ragazze presenti alla serata.

«È grave che nessuno abbia vigilato e fermato sul nascere queste condotte», ha dichiarato l’esponente pentastellato, aggiungendo di aver personalmente provveduto a informare la Garante regionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, chiedendo espressamente che valuti provvedimenti da adottare, nonché eventuali azioni da intraprendere davanti alle competenti autorità.

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