Il M5S porta in Regione il “caso” dell’allevamento di maiali al Ternavasso

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I consiglieri M5S hanno sollevato in Consiglio la questione del progetto che prevede un allevamento di circa ottomila maiali al Ternavasso, tra Poirino e Carmagnola.

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La capogruppo del M5S in Regione Piemonte, Sarah Disabato, e il consigliere pentastellato Martinetti al Ternavasso, nei pressi dell’area individuata per costruire il maxi-allevamento di maiali (foto @ Facebook)

Il progetto del maxi-allevamento di maiali al Ternavasso, tra Poirino e Carmagnola, arriva sui banchi del Consiglio regionale, con un’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle, i cui consiglieri Sarah Disabato e Ivano Martinetti si sono anche di recente recati sul luogo del possibile insediamento.

“Stiamo parlando di un allevamento intensivo di circa ottomila capi, che prevede quattro stalle da 160 metri, due vasche di 40 metri per le deiezioni e un consumo idrico stimato di 30 milioni di litri all’anno -sottolineano- Il tutto a due passi da importanti realtà imprenditoriali della zona, nei pressi del sito d’interesse comunitario “Stagni di Poirino – Favari”, ad esegua distanza dal territorio UNESCO del Roero e nel cuore del territorio del Distretto del Cibo Chierese – Carmagnolese riconosciuto dalla Regione Piemonte“.

Netta, quindi, la presa di posizione dei pentastellati contro il progetto, definito “insostenibile sotto ogni profilo, sia ambientale che per quanto riguarda il benessere animale“. Per questo motivo, Disabato e Martinetti hanno annunciato che daranno “battaglia per fermarlo, insieme alle realtà del territorio costituitesi in Comitato“.

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All’interrogazione ha risposto in aula l’assessore regionale all’ambiente, Matteo Marnati, rimandando nei fatti ogni considerazione alla valutazione delle analisi che saranno fatte dai tecnici nell’ambito della Conferenza dei Servizi e delle procedure per la Valutazione di Impatto Ambientale e per l’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Quella è la sede più idonea per valutare i vantaggi e gli svantaggi del progetto“, ha dichiarato, aggiungendo che questa tipologia di impianti deve comunque essere oggi realizzata con le più moderne tecnologie e superare rigidi controlli, rientrando nelle nuove linee guida regionali sulle emissioni in atmosfera provenienti da attività ad impatto odorigeno.

Una risposta che non ha convinto il Movimento 5 Stelle: “Siamo piuttosto delusi da questo atteggiamento pilatesco, con risposte in pieno stile burocratese -replicano Disabato e Martinetti- Nella nostra Regione si sta per mettere a repentaglio il benessere di numerosi animali e la tutela di un territorio ad alta vocazione turistica, sportiva e gastronomica“.

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