Nella serata di venerdì 9 settembre il Comune di Carignano e l’ANPI ricordano l’eccidio nazifascista di Pilone Virle.
Anche quest’anno il Comune di Carignano e la sezione cittadina dell’ANPI commemorano l’eccidio nazifascista di Pilone Virle.
La manifestazione –che ricorda l’impiccagione di otto partigiani avvenuta nel 1944 per rappresaglia– comincerà alle ore 21. Saranno presenti le autorità locali.
In occasione della commemorazione si terrà una fiaccolata, che avrà inizio da piazza San Giovanni e sarà accompagnata dalla Banda di Vinovo. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Comune.
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A Pilone Virle furono impiccati, per rappresaglia, otto partigiani: Giorgio Brugo, Leonardo Cocito, Antonio Cossu, Liberale De Zardo, Marco Lamberti, Pietro Mancuso, Giorgio Porello e Guido Portigliatti. “Diedero la vita per un’Italia migliore”, si legge sulla lapide commemorativa.
L’eccidio fu compiuto dall’esercito nazista tedesco, comandato a Torino da Alois Schmidt, insieme alla X-Mas italiana.
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Spiegano dall’ANPI: “Il 4 settembre alcuni partigiani compiono un attentato al ristorante della Stazione, situato al Pilone Virle nei pressi di Carignano. Un soldato tedesco rimane ucciso e un altro viene ferito. Il comando tedesco preleva immediatamente dieci ostaggi fra la popolazione civile e li porta alle Carceri Nuove di Torino. Il giorno successivo la Decima Mas, probabilmente per mantenere alta la tensione, viene inviata in rastrellamento a Carignano: molte case sono saccheggiate e un anziano contadino (Giovanni Lorenzo Peyretti) viene ucciso. Il 6, dopo due giorni di trattative, il Comando tedesco si impegna, dietro una corresponsione di denaro, a non uccidere gli ostaggi prelevati a Carignano, ma a sostituirli con otto detenuti già segnati nelle liste di rappresaglia. Il 7 settembre vengono prelevati dalle Carceri delle Nuove e impiccati al Pilone Virle nellostesso luogo dell’attentato. Per ordine del comando germanico i cadaveri restano esposti sino alle otto della sera. All’esecuzione -oltre al commissario prefettizio- assiste Pier Luigi Vigada, ufficiale sanitario, che nel dopoguerra pubblicherà un’accurata ricostruzione del fatti“.