Carmagnola: la bonifica Italdry prosegue e diventa caso-studio

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Il Comune di Carmagnola prosegue con le operazioni di bonifica del sito dell’ex lavanderia industriale Italdry, in frazione Bossola. E il Politecnico ne fa un caso di studio.

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I rappresentanti del Comune di Carmagnola all’aula magna del Politecnico di Torino per presentare la vicenda della bonifica dell’ex Italdry alla Bossola

Il Politecnico di Torino ha inviato il Comune di Carmagnola a presentare le operazioni di bonifica del sito dell’ex lavanderia industriale Italdry, in frazione Bossola, avviate nei mesi scorsi e portate avanti grazie ai fondi europei tramite il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR).

In particolare il Settore Tecnico comunale, coadiuvato dal Settore Servizi Trasversali, ha partecipato alla quarta riunione di coordinamento del progetto “1000 esperti PNRR per il Piemonte”, con obiettivo di condividere i risultati dell’attività di collaborazione e assistenza tecnica fornite dai professionisti agli Enti.

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«Il nostro Comune ha esposto il caso dell’ex Italdry evidenziando come, grazie a una una corretta lettura delle criticità iniziali e il conseguente modus operandi definito dal team di esperti di concerto con gli uffici comunali, si siano ottenuti risultati positivi con l’obiettivo di accelerare il procedimento», commenta il sindaco Ivana Gaveglio.

L’incontro si è rivelato un’occasione utile anche per conoscere esperienze affrontate da altri Enti, tra cui Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, le Province di Novara,  Vercelli e Asti e i Comuni capoluogo di Torino e Asti.

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Intanto -grazie ai primi interventi relativi alle sorgenti primarie di contaminazione, realizzati nei mesi scorsii risultati delle analisi di monitoraggio delle acque sotterranee hanno registrato un generale miglioramento della qualità delle stesse.

L’ex Italdry è infatti ritenuta responsabile dell’inquinamento da tetracloroetilene di gran parte della falda carmagnolese, in particolare nella zona ovest della città, dalla Bossola fino a San Michele, che da anni porta alle ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi.

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Nei giorni scorsi la ditta esecutrice della messa in sicurezza e bonifica del contenitore scarrabile con macerie e fanghi che era presente all’interno del sito inquinato di via Caramagna, ha completato le operazioni, alla presenza dell’assessore all’ambiente Roberto Gerbino.

«I prossimi interventi riguarderanno la bonifica di alcuni olii e rifiuti liquidi contenenti sostanze pericolose, che sono presenti in alcune vasche e pozzetti interni -spiega Gerbino- In seguito, una volta eliminate le cause dell’inquinamento, valuteremo come procedere con la riqualificazione dell’area».

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Intanto il Comune, insieme agli esperti della Regione, si sta muovendo per capire il possibile utilizzo dell’area una volta completata la bonifica, dato che la questione relativa alla proprietà dell’ex Italdry è ancora molto intricata.

«Si tratta di una vicenda molto delicata non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello legale -conclude Gerbino- Anche questo ne fa un “caso” unico nel suo genere, di sicuro meritevole di approfondimenti».

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