Ai cittadini che vivono nelle zone interessate dall’ordinanza è quindi fatto divieto -fino al prossimo marzo 2024- di usare l’acqua dei pozzi per bere, preparare bevande o per la cura del corpo, nonché per la preparazione o cottura di alimenti “a meno che il proprietario o l’utilizzatore del pozzo non provveda ad effettuare, a propria cura e spese, analisi idonee a verificare la potabilità dell’acqua“.
Vietato anche usare l’acqua dei pozzi per irrigare orti privati domestici; l’alternativa è far verificare a proprie spese la concentrazione di tetracloroetilene nelle acque sotterranee, il cui valore deve essere inferiore a 40 microgrammi per litro.
Analogamente, pure le aziende orticole e zootecniche, sulla base di quanto indicato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl TO5, possono utilizzare l’acqua dei pozzi per irrigazione o per abbeverare gli animali sempre qualora la presenza dell’inquinante sia al di sotto del limite sopra indicato.
“È responsabilità dell’operatore del settore alimentare e delle aziende di produzione ortaggi e zootecniche il controllo dei rischi legati alla produzione primaria e di tutte le operazioni associate, comprese le misure di controllo della contaminazione derivante dall’utilizzo dell’acqua -specifica l’ordinanza comunale- Nel caso di valori oltre soglia, l’azienda dovrà sospendere l’utilizzo delle acque di pozzo e l’eventuale riutilizzo dell’acqua dovrà essere subordinato all’esecuzione di idoneo monitoraggio in regime di autocontrollo“.
Inquinamento da microplastiche, una soluzione per rimuoverle dall’acqua
L’Amministrazione -ricordando ancora che tutti i cittadini carmagnolesi hanno accesso all’acqua potabile, che risulta sicura e priva di contaminazioni da tetracloroetilene- dichiara che ogni eventuale violazione all’ordinanza verrà perseguita ai sensi del Codice Penale.
L’Ufficio Ambiente rimane a disposizione per fornire eventuali ulteriori chiarimenti ai numeri 011-9724258 o 384.