Falda inquinata a Carmagnola, ancora divieti per l’uso dell’acqua dei pozzi

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La falda sotterranea di Carmagnola è ancora inquinata: lo confermano le analisi delle scorse settimane. Il sindaco Gaveglio prolunga di un anno i divieti di utilizzo dei pozzi nell’area ovest della città; nessun rischio per l’acqua potabile.

Falda inquinata a Carmagnola
Le recenti analisi condotte da una ditta specializzata per conto del Comune hanno rilevato che l’acqua della falda sotterranea di Carmagnola risulta ancora inquinata dalla presenza di tetracloroetilene [immagine di repertorio]
La falda sotterranea di Carmagnola resta inquinata dal tetracloroetilene, un solvente che veniva utilizzato nell’ex lavanderia industriale Italdry, alla Bossola, dove è in procinto di partire l’atteso intervento di bonifica sbloccato grazie ai fondi europei del PNRR.

Lo confermano le recenti analisi effettuate -per conto del Comune- da una ditta specializzata, che ha preso in esame 17 pozzi sparsi sul territorio: “sulla base degli esiti dei risultati dei campionamenti, coerenti con quanto osservato nelle campagne di monitoraggio pregresse, è confermata la presenza di tetracloroetilene, in un quadro di variabilità“, si legge nella relazione.

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Per questo, il sindaco Ivana Gaveglio ha prolungato di un anno i divieti legati all’utilizzo dell’acqua del pozzi in tutta l’area ovest di Carmagnola, specificando che l’inquinamento non riguarda invece l’approvvigionamento di acqua potabile tramite la normale rete idrica domestica.

L’area interessata dal provvedimento -in particolare- copre la frazione Bossola, borgo San Bernardo, parte dei Cappuccini e di San Michele, come evidenziato dalla cartografia sottostante.

divieto acqua pozzi carmagnola
Il divieto relativo all’uso dell’acqua dei pozzi riguarda l’area ovest di Carmagnola

Ai cittadini che vivono nelle zone interessate dall’ordinanza è quindi fatto divieto -fino al prossimo marzo 2024- di usare l’acqua dei pozzi per bere, preparare bevande o per la cura del corpo, nonché per la preparazione o cottura di alimentia meno che il proprietario o l’utilizzatore del pozzo non provveda ad effettuare, a propria cura e spese, analisi idonee a verificare la potabilità dell’acqua“.

Vietato anche usare l’acqua dei pozzi per irrigare orti privati domestici; l’alternativa è far verificare a proprie spese la concentrazione di tetracloroetilene nelle acque sotterranee, il cui valore deve essere inferiore a 40 microgrammi per litro.

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Analogamente, pure le aziende orticole e zootecniche, sulla base di quanto indicato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl TO5, possono utilizzare l’acqua dei pozzi per irrigazione o per abbeverare gli animali sempre qualora la presenza dell’inquinante sia al di sotto del limite sopra indicato.

È responsabilità dell’operatore del settore alimentare e delle aziende di produzione ortaggi e zootecniche il controllo dei rischi legati alla produzione primaria e di tutte le operazioni associate, comprese le misure di controllo della contaminazione derivante dall’utilizzo dell’acqua -specifica l’ordinanza comunale- Nel caso di valori oltre soglia, l’azienda dovrà sospendere l’utilizzo delle acque di pozzo e l’eventuale riutilizzo dell’acqua dovrà essere subordinato all’esecuzione di idoneo monitoraggio in regime di autocontrollo“.

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L’Amministrazione -ricordando ancora che tutti i cittadini carmagnolesi hanno accesso all’acqua potabile, che risulta sicura e priva di contaminazioni da tetracloroetilene- dichiara che ogni eventuale violazione all’ordinanza verrà perseguita ai sensi del Codice Penale.

L’Ufficio Ambiente rimane a disposizione per fornire eventuali ulteriori chiarimenti ai numeri 011-9724258 o 384.

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