Carmagnola: scattano le prime multe per le feci dei cani grazie al Dna

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Il Comune di Carmagnola annuncia di aver emesso le prime multe per le feci dei cani abbandonate, risalendo ai proprietari grazie ai test del Dna. Esulta Pampaloni: «il sistema funziona, sconfitti gli scettici».

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Il logo del progetto di mappatura del Dna dei cani a Carmagnola, lanciato nel 2018, che dopo anni di lavoro ha portato alle prime multe per l’abbandono di feci su suolo pubblico

La Polizia locale di Carmagnola ha emesso nelle scorse settimane le prime multe per l’abbandono delle feci dei cani, con l’identificazione dei responsabili resa possibile grazie all’esame del Dna.

Sei le sanzioni già notificate, altre sono in via di notifica e decine di campioni si trovano in laboratorio per le analisi.

Esulta l’assessore all’igiene urbana, Massimiliano Pampaloni, ideatore dell’iniziativa nel 2018: «Dopo anni di lavoro necessari per mettere a punto un metodo innovativo per contrastare il fenomeno dell’abbandono delle deiezioni canine sul suolo pubblico, sono state individuate soluzioni e modalità per multare i colpevoli della mancata raccolta che tanti inconvenienti provoca nelle aree pubbliche».

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Gli esami dei campioni delle feci abbandonate consentono infatti ora il confronto con i profili genetici della popolazione canina in possesso del Comune di Carmagnola.

«In questo modo è possibile verificare le identità tra i vari marker dei cani mappati -spiega Pampaloni- Un’attività prettamente scientifica che viene realizzata dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta tramite gli accordi di collaborazione stipulati con il nostro Comune».

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Le deiezioni abbandonate possono essere prelevate, su strada e nei luoghi pubblici, da tutte le Guardie volontarie convenzionate con l’Ente e in possesso di regolare decreto prefettizio, nel corso dei loro periodici servizi di vigilanza, con compilazione di un verbale di ritrovamento.

Quindi l’accertamento in laboratorio e, infine, la multa, per la violazione dell’articolo 29 del regolamento comunale per la tutela e il benessere animale: la sanzione può andare da 50 a 500 euro.

«Le norme, salvo casi particolari, prevedono l’applicazione del doppio del minimo, per un importo quindi di 100 euro -calcola l’assessore- A questi vanno sommati i costi dell’esame e le spese di notifica, per un totale che mediamente supera i 150 euro per ogni singola infrazione accertata».

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Per Pampaloni «il Comune di Carmagnola ha trasformato in realtà un progetto ambizioso, sconfiggendo i critici e gli scettici: dopo anni di lavoro siamo arrivati al risultato, sanzionando i maleducati -conclude, ringraziando l’Ufficio Ambiente e l’Istituto Zooprofilattico per la collaborazione, nonché il sindaco Gaveglio per aver creduto nell’iniziativa- È stata posata una pietra miliare per la soluzione di questo annoso problema di igiene e decoro, tanto inviso ai cittadini e che crea molti problemi ogni giorno».

Aggiunge Gaveglio: «La convivenza urbana con i nostri più vicini animali d’affezione deve essere sostenuta da norme chiare che aiutino ad organizzare al meglio una Comunità in cui i cani sono sempre più presenti -sottolinea- L’anagrafe canina esisteva da tempo; il suo utilizzo aggiornato con le informazioni legate al DNA e supportato dalle nuove tecnologie ci consente di ricordare a tutti che gli spazi pubblici devono essere rispettati».

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