Carmagnola terza in Piemonte per consumo di suolo nel 2020

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Il nuovo polo logistico Lidl in costruzione nei pressi del casello autostradale fa balzare Carmagnola al terzo posto della classifica regionale per il consumo di suolo nel 2020.

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Il polo logistico Lidl in fase di ultimazione a Carmagnola ha fatto balzare la città al terzo posto in Piemonte per il consumo di suolo, con quasi 15 ettari di terreno agricolo e naturale persi nel 2020 (fonte: SNPA)

Non è un “piazzamento a podio” di cui vantarsi, quello ottenuto da Carmagnola nella classifica regionale del consumo di suolo nel 2020, di recente pubblicata dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), organismo pubblico composto dall’Ispra e dalla rete delle Arpa regionali.

La città del peperone, infatti, è al terzo posto in Piemonte tra i Comuni in cui lo scorso anno è stato consumato più suolo, a causa della costruzione del nuovo polo logistico Lidl Italia nei pressi del casello autostradale e dell’area commerciale-artigianale del Bennet, uno dei più grandi d’Italia, che sarà a servizio di tutta l’area Nord-Ovest.

Lo studio di SNPA -basato sul confronto di rilevazioni satellitari- riporta un consumo complessivo di 14,9 ettari a Carmagnola nel 2020, posizionando Carmagnola alle spalle di Novara (18 ettari, dovuti in gran parte al nuovo centro di distribuzione Amazon) e di Trecate, sempre nel novarese, con 40 ettari legati principalmente a un polo logistico per il settore della moda.

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L’edizione 2021 del Rapporto su consumo di suolo fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, che continuano a causare la perdita di una risorsa fondamentale, il suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici -commentano da SNPA- I dati di quest’anno confermano la criticità, con un aumento della densità del costruito a scapito delle aree agricole e naturali e di superfici naturali all’interno delle nostre città, preziose per assicurare l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto“.

In generale, come si evince dal report, in Italia “il consumo di suolo, il degrado del territorio e la perdita delle funzioni dei nostri ecosistemi continuano a un ritmo non sostenibile e, nell’ultimo anno, quasi due metri quadrati ogni secondo di aree agricole e naturali sono stati sostituite da nuovi cantieri, edifici, infrastrutture o altre coperture artificiali. Il fenomeno, quindi, non è rallentato neanche nel 2020, nonostante i mesi di blocco di gran parte delle attività durante il lockdown“.

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