Celebrata ufficialmente la prima Giornata regionale del Valore Alpino

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Celebrata a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, la prima Giornata del Valore Alpino, istituita su proposta del consigliere Davide Nicco.

Davide Nicco e il comandante della Brigata Alpina Taurinense, generale Nicola Piasente, assieme agli Alpini di Poirino, Santena e Villastellone in occasione delle celebrazioni per la prima Giornata regionale del Valore Alpino

È stata celebrata a Torino, nell’aula del Consiglio regionale del Piemonte, la prima edizione della Giornata regionale del Valore Alpino, istituita dalla legge regionale 8 del 2022, voluta e presentata quale primo firmatario dal consigliere Davide Nicco (FdI).

Il Piemonte ha voluto dedicare una giornata al valore alpino per promuovere su tutto il suo territorio la storia, il patrimonio culturale, l’impegno civile e i valori rappresentati sul proprio territorio dal corpo degli Alpini -spiega il consigliere, ex sindaco di Villastellone- La Giornata Regionale del Valore Alpino viene celebrata simbolicamente il 16 gennaio di ogni anno, anniversario del giorno del 1943 in cui giunge alle truppe alpine piemontesi inviate in Russia con l’Armir l’ordine del ripiegamento generale“.

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Da sinistra: il consigliere Davide Nicco, il sergente maggiore degli Alpini Giovanni Alutto e il capogruppo di FdI a Palazzo Lascaris, Paolo Bongioanni

L’idea di dedicare una giornata al valore alpino -e, allo stesso tempo, al rapporto speciale fra gli Alpini e il Piemonte- è stata ispirata dal decano degli Alpini piemontesi: il sergente maggiore Giovanni Alutto, carmagnolese, classe 1916, fra gli ultimi reduci della tragica Campagna di Russia dell’inverno 1942-43 e instancabile testimone dell’identità e dell’impegno degli Alpini, che ha voluto essere presente nell’aula di Palazzo Lascaris.

Alla cerimonia in Consiglio regionale, presieduta dal presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, sono intervenuti il comandante della Brigata Alpina Taurinense, il generale di brigata Nicola Piasente; il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Gian Mario Gervasoni e 16 sezioni Ana da tutto il Piemonte con i loro presidenti e i vessilli: Acqui Terme, Alessandria, Asti, Biella, Ceva, Cusio-Omegna, Domodossola, Intra, Ivrea, Mondovì, Novara, Pinerolo, Saluzzo, Torino, Val Susa e Vercelli.

Carmagnola ha festeggiato i 106 anni dell’alpino Giovanni Alutto

«Lo scopo della legge è duplice: in generale vuole diffondere e tramandare il valore e i valori degli Alpini, specie tra le giovani generazioni. Valori quali spirito di servizio, amicizia, fedeltà alla Patria, senso del dovere, rispetto per l’autorità, solidarietà verso gli altri non sono valori soltanto militari ma, anzi, dovrebbero essere in primis valori civili maggiormente presenti anche nella società moderna e da trasmettere alle nuove generazioni -dettaglia Nicco- Più in concreto, la legge sosterrà i progetti che mirano alla diffusione di questi valori, come recuperare e valorizzare i simboli storici e i luoghi della memoria alpina del nostro Piemonte, in collaborazione con le Sezioni e i Gruppi Ana capillarmente distribuiti in tutto il territorio regionale e forti di oltre 60 mila soci».

Così dal 2023, grazie a questa norma, la Regione Piemonte erogherà concretamente fondi destinati a recuperare questi simboli e luoghi della memoria. Per il primo anno c’è già uno stanziamento di 100mila euro che sarà ripetuto ogni anno e, previa disponibilità di risorse, potrà essere aumentato.

Piemonte, istituita la Giornata Regionale del Valore Alpino

Il sostegno verrà erogato a quelle Sezioni e Gruppi alpini Ana che si proporranno e presenteranno progetti per il recupero di questi simboli, sulle montagne del Piemonte e non solo.

«Non si tratta quindi di “mance” o “marchette”, come è arrivato a definirle qualcuno. Ogni sostegno dato agli Alpini è un ottimo investimento per la Comunità: perché se agli Alpini si dà un euro per uno specifico obiettivo pubblico, la collettività di euro ne riceve indietro almeno due -conclude Nicco- A quell’euro gli Alpini aggiungono infatti il loro entusiasmo, la loro intraprendenza e molto spesso la loro opera volontaristica, facendo tutto più in fretta e meglio rispetto a quanto riuscirebbe a fare un Ente pubblico».

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