Con la pubblicazione da parte di Sogin degli atti del Seminario, inizia la seconda fase della consultazione pubblica sul deposito nucleare che porterà alla predisposizione della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI). Carmagnola spera nell’esclusione.
Sogin -l’agenzia statale incaricata di costruire il futuro deposito nucleare unico italiano- ha pubblicato online gli atti del Seminario nazionale, svoltosi dal 7 settembre al 24 novembre scorsi, che ha anche visto la partecipazione di Carmagnola, in quanto sede di uno dei 67 siti potenzialmente idonei.
“Con questa pubblicazione prende avvio la seconda fase della consultazione pubblica, prevista per legge, nell’ambito dell’iter di localizzazione del sito nel quale realizzare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e parco tecnologico“, annunciano da Roma.
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Nei prossimi trenta giorni -entro il 14 gennaio- potranno essere inviate, con le modalità indicate sul sito depositonazionale.it, eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della Carta Nazionale Aree Idonee (CNAI), che terrà conto dei contributi emersi nelle diverse fasi della prima consultazione pubblica, comprensiva del Seminario.
“Dopo tale ulteriore pubblicazione, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento“, aggiungono da Sogin.
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Carmagnola -che da sempre è schierata per il “no” al deposito sul proprio territorio- spera a questo punto sia nell’esclusione dalla CNAI grazie all’accoglimento delle controdeduzioni tecniche presentate, sia nell’auto-candidatura di altri territori.
“Avrei dovuto essere ieri a Roma da Sogin, ma sono stata avvisata che i miei interlocutori sono stati posti in quarantena fiduciaria causa Covid e l’appuntamento è stato rimandato a gennaio“, ha dichiarato il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio.
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