No al deposito nucleare, le ragioni di Carmagnola presentate a Sogin

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Il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, è intervenuta al seminario organizzato da Sogin per discutere del deposito nucleare nazionale, ribadendo le ragioni del “no” alla costruzione della struttura sul territorio. “La strada da percorrere è ancora lunga”, commenta.

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L’intervento del sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, anche in veste di referente del Comitato di cittadini per il “no” all’insediamento del deposito nazionale nucleare

Il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, ha sfruttato i minuti che le sono stati concessi da Sogin nell’ambito del seminario nazionale per ribadire le ragioni del “no” alla costruzione del deposito nucleare sui 160 ettari di terreno nei pressi di Casanova, al confine con Poirino.

Lunedì e martedì si è infatti svolta online la sessione di consultazioni dedicata al Piemonte, durante la quale sono intervenuti i rappresentanti dei diversi territori indicati tra quelli “potenzialmente idonei” allo stoccaggio delle scorie radioattive italiane.


Il video della giornata di martedì 16 novembre, con l’intervento del sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio

Unanimi i pareri contrari, oltre alle diverse polemiche nei confronti della Sogin stessa per la gestione della fase di confronto e di concertazione con i territori, ridotta a qualche decina di interventi online dalla durata massima di dieci minuti ciascuno.

Durante la prima giornata di lavori aveva già preso la parola anche l’ex sindaco Gian Luigi Surra, nella veste professionale di esperto della Coldiretti provinciale di Torino, sottolineando i diversi aspetti legati alla presenza di coltivazioni agricole di qualità, nonché i temi di natura idrogeologica e naturalistica.

Deposito nucleare, in corso il seminario per il Piemonte. Oggi tocca a Carmagnola

No al deposito nucleare a Carmagnola: le parole del sindaco Gaveglio

Ho chiesto l’esclusione di Carmagnola dalla carta dei siti idonei (CNAI), fornendo innanzitutto le indicazioni tecniche che avevamo preparato come Comune di Carmagnola, con il supporto di geologi per la parte geomorfologica e idrogeologico -esordisce Gaveglio- Abbiamo fatto prove di trivellazioni per dimostrare che la falda è troppo superficiale per le fondamenta progettate e si costruirebbe un deposito “a bagno maria” in questa zona“.

Il sindaco ha quindi riportato i dati numerici di quanti aerei sorvolano la zona, vista la presenza del radio-faro di Poirino, per evidenziare il rischio di incidente rilevante. “Abbiamo chiesto i numeri all’ENAV, venendo a conoscenza che solo nel 2020 sono passati sull’area 9166 aerei: se si moltiplica questo dato, molto prudente, per i 300 anni di durata prevista del deposito nucleare, si tratta di un rischio reale“, ha sottolineato.

La Regione: “nessun sito in Piemonte è idoneo per il deposito nucleare”

Gaveglio ha anche messo in luce come all’interno della zona individuata vi siano cinque cascine storiche, con 19 nuclei famigliari e un totale di 55 persone residenti. “Se si escludessero tutte le parti abitate, l’area non avrebbe più né le dimensioni né la forma adatte“.

Il sindaco di Carmagnola -dopo aver fatto notare che la cementificazione di 160 ettari di terreno sarebbe in contrasto con il Piano regolatore- ha quindi fatto emergere alcuni possibili errori presenti nello studio che ha portato Sogin a inserire l’area di Casanova tra quelle potenzialmente idonee.

Deposito nucleare: avviato il seminario nazionale per decidere dove costruirlo

Secondo noi la procedura ha un vizio perché non sono state esperite le valutazioni ambientali Vas e Vinca previste -spiega- Inoltre ho segnalato che hanno valutato in modo errato la quantità di suolo coltivato, indicando solo il 2% contro il 17% reale, che non hanno preso in considerazione la valenza agraria dell’area, la presenza di beni tutelati dalla Sopraintendenza, la presenza di campi magnetici degli elettrodotti e il fatto che la Provinciale 129 non è certamente una strada adatta al trasporto di rifiuti nucleari ad alta attività“.

Tra gli altri argomenti presentati, anche una relazione faunistica, realizzata a un esperto, che attesta la presenza di fauna protetta e habitat da tutelare, a partire dal pelobate fosco.

Anche la Camera dei Deputati discute la petizione anti-nucleare a Carmagnola

Sono state ricordate anche le circa 15 mila firme raccolte tra i cittadini, tramite la petizione ora in discussione alla Camera dei Deputati, ed è stato citato il ricorso al TAR presentato dal Comune contro gli atti che hanno portato alla definizione della CNAPI.

Il 15 dicembre saranno pubblicati i risultati di questa prima fase di indagine territoriale -conclude Gaveglio- Per sapere se il sito di Carmagnola verrà escluso la strada da percorrere è però ancora lunga“.


La sessione di lunedì 15 novembre del seminario nazionale Sogin, dedicata al Piemonte: tra gli interventi, anche quello dell’ex sindaco carmagnolese, Gian Luigi Surra