La Regione: “nessun sito in Piemonte è idoneo per il deposito nucleare”

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A seguito del proprio approfondimento tecnico, la Regione dichiara che i siti individuati da Sogin sul territorio del Piemonte, tra cui Carmagnola, non possiedono le caratteristiche necessarie a ospitare il deposito nucleare nazionale.

deposito nucleare Regione Piemonte
I tecnici di Arpa e Regione Piemonte bocciano i siti individuati da Sogin per il deposito nucleare nazionale (foto di StefrogZ @ Flickr)

In attesa del mese di luglio, in cui dovrebbero essere resi noti gli aggiornamenti alla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al termine della fase di osservazioni pubbliche, la Regione ha completato il proprio studio sulla possibile localizzazione dei siti in cui realizzare il deposito nucleare nazionale, dichiarando che nessuna area individuata in Piemonte possiede le giuste caratteristiche.

Il lavoro dei tecnici dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e dei funzionari regionali di elaborazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ha infatti portato alla conclusione che “i siti proposti da Sogin sul territorio della nostra Regione non soddisfano i requisiti minimi per ospitare il deposito di scorie nucleari“.

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Tra questi, va ricordato, vi è anche un’area del territorio di Carmagnola, a nord della frazione di Casanova, sul confine con Poirino, già bocciata anche dagli studi effettuati dal Comune e per la quale, nei mesi scorsi, si era registrata un’ampia mobilitazione da parte delle forze politiche e della popolazione.

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Le osservazioni della Regione vertono su diversi aspetti, tra cui sismicità, geologia, idrogeologia, acque sotterranee, trasporti, risorse agricole, aree naturali protette, aree dismesse, urbanistica e tutela del paesaggio.

L’uso delle banche dati più aggiornate e il riferimento ai documenti di pianificazione più recenti hanno messo in luce alcuni aspetti che non sono stati presi in considerazione nell’elaborazione della Cnapi e dei quali chiediamo di tenere conto“, sottolineano dalla Regione.

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“Abbiamo ascoltato i territori e abbiamo prodotto integrazioni che, possiamo dire, escludono i siti che sono stati individuati -sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati– I dati e le informazioni forniti nel documento dovranno dunque servire a Sogin per garantire che le aree che saranno individuate tengano conto di tutti gli approfondimenti richiesti”.

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