Deposito nucleare: Carmagnola ufficialmente esclusa dall’elenco delle aree idonee

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A due anni dalla conclusione del Seminario nazionale, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha ufficialmente pubblicato la lista delle aree idonee a ospitare il deposito nucleare nazionale: Carmagnola è stata esclusa.

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L’ipotesi di come sarà esternamente il futuro deposito nazionale delle scorie di nucleare, che non verrà però costruito a Carmagnola: il Ministero ha ufficialmente escluso il sito di Casanova dalle aree ritenute idonee

Carmagnola non rientra tra le aree idonee a ospitare il futuro deposito unico del materiale nucleare radioattivo italiano: lo ha ufficialmente certificato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha pubblicato la lista dei 51 siti nazionali ancora “in ballo”.

L’area a nord di Casanova, sul confine con Poirino, è invece tra le 15 -delle 67 inizialmente indicate- che non fanno più parte della graduatoria aggiornata.

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«Questo risultato rappresenta il frutto di un impegno incessante da parte della nostra Amministrazione Comunale e di tutte le Amministrazioni dei Comuni limitrofi, insieme alle diverse associazioni e alle singole persone che si sono impegnate nel difendere le ragioni del “no” a questo progetto -dichiara il sindaco Ivana Gaveglio– La nostra Comunità si è unita in un fronte comune e la decisione di escludere Carmagnola dalle aree idonee al Deposito è motivo di grande soddisfazione. Carmagnola, con la sua ricca tradizione agricola e i suoi prodotti di alta qualità, può ora continuare a prosperare senza il peso di questa minaccia imminente. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa battaglia. Oggi festeggiamo una vittoria collettiva che riflette il nostro impegno per preservare la bellezza e l’integrità del nostro territorio».

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La Carta Nazionale delle Aree Idonee individua le zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica dell’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), recependo le normative internazionali per questo tipo di strutture.

«Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività -si legge nella nota stampa ministeriale- La Carta è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e approvata dall’ISIN».

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La pubblicazione del documento era attesa da oltre un anno e mezzo: dopo la conclusione del Seminario nazionale a fine 2021, nel mese di marzo 2022 la Sogin trasmise per la prima volta al Ministero la propria proposta di CNAI, ma è stato necessario più tempo del previsto per definire l’elenco finale.

L’annuncio dell’inserimento di Carmagnola tra i 67 possibili siti per stoccare le scorie radioattive italiane era invece arrivato, del tutto inaspettato, circa tre anni fa, a inizio gennaio 2021.

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Da allora tutto il territorio si è mobilitato per sostenere le ragioni del “no”, tramite azioni politiche bipartisanmanifestazioni e petizioni, con migliaia di firme raccolte e inviate a Roma.

Successivamente la città aveva avuto modo di presentare le proprie osservazioni, mettendo in luce diverse mancanze nella valutazione tecnica che aveva portato a definire “idoneo” il sito di Casanova.

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