Covid a Santena, parlano i dati: la seconda ondata ha colpito più della prima

1590

Il cittadino Giuseppe di Sciullo ha analizzato i dati Covid nel Comune di Santena per decifrare l’andamento della pandemia: la seconda ondata è stata tre volte più forte della prima.

Covid a Santena
Il grafico mostra l’andamento della pandemia da Covid-19 nel Comune di Santena a partire da questa primavera

Come, quanto e quando il Covid-19 ha colpito Santena?
Il cittadino santenese Giuseppe di Sciullo -per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria- ha elaborato i dati messi a disposizione del Comune per creare un grafico che mostra l’andamento della pandemia sul territorio.

Da questa elaborazione si può ora capire che a Santena l’entità della cosiddetta “seconda ondata” è stata all’incirca tre volte più forte della prima.

Covid-19, nuovamente in crescita i contagi nel Carmagnolese

Il primo lockdown, a marzo, aveva prodotto degli effetti importanti ma in circa tre mesi dal picco dei contagi da Coronavirus, con una discesa lenta ma graduale, si era arrivati a toccare lo zero il 7 agosto scorso.

Nella seconda parte del grafico invece, dove sono analizzati i dati successivi al periodo estivo, si può vedere come la salita dei contagi sia stata rapida e il picco sia stato raggiunto il 15 novembre scorso, con ben 151 casi positivi a Santena.

Inizialmente si sono sentiti gli effetti del secondo lockdown ma la diminuzione dei contagi avviene ora con una certa difficoltà.

Emergenza Covid a Santena, parla il sindaco Baldi

Ringrazio il concittadino Di Sciullo per il prezioso contributo che sta fornendo dall’inizio della pandemia ad oggi -dichiara il sindaco di Santena, Ugo Baldi– La sua è un’attività preziosa che permette ai cittadini di comprendere l’andamento della diffusione del Covid-19 e di migliorare i comportamenti per diminuire la diffusione di un virus contro cui molte famiglie santenesi stanno ancora combattendo. Anche altri cittadini hanno prestato la loro opera per elaborare tutti questi dati e in particolare ringrazio anche Franco Munaretto dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour”.