Situazione sanitaria e Fase 2 a Carmagnola, parla il sindaco Ivana Gaveglio

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Il punto sulla Fase 2 a Carmagnola con il sindaco Gaveglio, tra situazione sanitaria e modalità di ripartenza. Segnali positivi dall’ospedale San Lorenzo, dove sono riprese le operazioni oncologiche.

Fase 2 a Carmagnola Sindaco Ivana Gaveglio mascherina Covid CoronavirusCon l’avvio della Fase 2 anche a Carmagnola, Il Carmagnolese ha fatto il punto con il sindaco, Ivana Gaveglio, ragionando sulla situazione sanitaria Covid-19 e le prospettive per le settimane a venire.

Tra le novità, oltre alla già annunciata riapertura dei cimiteri, il sindaco ribadisce che restano invece chiusi i parchi e le aree gioco per bambini. Mentre arrivano segnali positivi dal San Lorenzo, dove sono ripartite le operazioni chirurgiche di tipo oncologico, finora sospese.

Per cominciare: qual è la situazione attuale dal punto di vista sanitario?
La nostra città presenta purtroppo ancora un elevato numero di persone positive, al terzo posto dopo Torino e Moncalieri. Questo dato è sicuramente condizionato, oggi, da una consistente concentrazione sia nei reparti Covid allestiti nel nostro ospedale sia in due case di riposo, tra gli ospiti e gli operatori.
La lettura dei numeri ci ha accompagnato in questi lunghi giorni, con sentimenti altalenanti di speranza e di delusione… Il virus ci ha attaccati tutti: abbiamo perso un famigliare, abbiamo visto soffrire un parente, abbiamo sperimentato l’isolamento domiciliare o abbiamo, pur in salute, stravolto la nostra vita.

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Quanto sono attendibili i dati ufficiali? Quanti tamponi sono stati fatti a Carmagnola?
Ad oggi è stato somministrato il tampone a poco più del 4% della popolazione e, di questo, meno dell’1% è risultato positivo.
Un numero così importante di tamponi ha fatto emergere la realtà che i medici di base e gli operatori del San Lorenzo avevano già ben chiara dai primi di marzo, ma che i numeri ufficiali non potevano rappresentare. 

Dal San Lorenzo arrivano segnali di speranza per le settimane a venire?
La riapertura del blocco operatorio, almeno per l’attività chirurgica di tipo oncologico, è comunque un segnale importante di minor pressione del Coronavirus sulle strutture e sulla città.
Abbiamo ancora il Pronto Soccorso chiuso durante la notte, per sostenere i turni nei reparti Covid: la sua riapertura h24 sarà un altro segno forte di rallentamento della crisi epidemiologica.

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Sulla base di questi dati, come può Carmagnola guardare alla Fase 2?
La situazione, per ora, non ci consente ancora di riaprire il parco della Cascina Vigna e i giardini attrezzati della città: non possiamo permetterci di rischiare proprio ora, dopo tanti sacrifici. Ci siamo assunti la responsabilità di riaprire i cimiteri, con disposizioni per il rispetto delle misure anti-contagio e di distanziamento, anche per il rispetto di chi se ne è andato in solitudine in questo periodo.
La lettura attenta del decreto, inoltre, limita ancora molto il cittadino e i carmagnolesi si devono attenere alle disposizioni impartite.

Che messaggio si sente di mandare, oggi, ai carmagnolesi?
Ho sentito tante persone dire “non vedo l’ora di…”. Significa che stanno guardando avanti con fiducia di poter rifare, riprendere, ripetere, ricominciare. E io non vedo l’ora che lo possano fare, convinte, ma in sicurezza.
Quindi invito tutti, a Carmagnola, a non adottare comportamenti sbagliati, perché saltare la Fase 2 significa tornare indietro.

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