L’Ente Parco del Po: “non disturbate gli aironi che covano”

993

Appello dell’Ente Parco del Po piemontese affinché non venga disturbata la cova delle uova da parte degli aironi.

aironi parco po
Un airone cinerino mentre spicca il volo

Questo è un periodo dell’anno importante per gli aironi e per gli esperti dell’Ente Parco del Po, che stanno svolgendo il censimento primaverile degli ardeidi che abitano nelle varie colonie, cioè nelle garzaie.

Ci sono garzaie e garzaie però, alcune sono monospecifiche, solo di airone cenerino per esempio, altre invece sono “condomini” dove si riproducono molte specie insieme: airone cenerino, garzetta, airone guardabuoi, sgarza ciuffetto, nitticora, airone rosso, tarabuso.

In queste garzaie affollate possono riprodursi anche specie rare in assoluto oppure rare in quanto nidificanti, come l’airone bianco maggiore, il mignattaio e la spatola, come anche il cormorano e, negli ultimi anni, in alcune colonie, l’Ibis sacro, un intruso alloctono che attraverso complesse vicende è stato importato dall’Africa“, spiegano i ricercatori.

Un’intera nidiata di Germano reale salvata dal Cras a Racconigi

Nelle Aree protette del Po piemontese ci sono dieci garzaie, alcune delle quali con centinaia di nidi. “Le popolazioni variano nel tempo e l’obiettivo è avere sempre il quadro aggiornato della loro presenza e della loro consistenza numerica, che poi è un dato rilevante dello stato di salute dell’ambiente in senso molto più ampio“.

I numeri rilevati dagli esperti non restano in uso al solo Ente Parco ma vengono inviati al Gruppo Piemontese Studi Ornitologici, affinché siano utilizzati a livello italiano e sovranazionale.

Un animale sacro in risaia

Ma non tutti possono avvicinarsi ai nidi. Gli stessi ricercatori, che sanno bene come muoversi, stanno molto attenti a non arrecare disturbo e fanno non più di due passaggi l’anno, il minimo indispensabile, proprio per quel motivo.

Purtroppo sono importanti i danni che si possono fare: se disturbati gli adulti si allontanano dal nido, a tutto vantaggio delle cornacchie che non aspettano altro per buttarsi sulle uova -ricordano dall’Ente- Va ancora peggio se al posto delle uova nel nido ci sono i pulli: in preda al panico questi saltano giù dal nido e i più piccoli muoiono. Occorre anche aggiungere che una passeggiata in garzaia nel periodo riproduttivo non è esattamente una bella idea: gli uccelli spaventati, come difesa vomitano e fanno cadere i loro escrementi addosso ai malcapitati visitatori“.

Concludono gli ornitologi: “La natura deve fare il suo corso con interferenze umane ridotte al minimo. Per questo chiediamo a tutti attenzione e delicatezza verso questi animali, a maggior ragione in un periodo così sensibile del loro ciclo vitale“.

Recuperato un falco pellegrino al Centro cicogne di Racconigi