Con un comunicato stampa, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese smentisce di aver finora rilasciato alcuna autorizzazione per realizzare un impianto fotovoltaico nel bacino delle Cave Germaire, tra Carmagnola e Carignano, come era stato annunciato a fine primavera.
“Non ci è giunta alcuna richiesta formale per l’ipotetica realizzazione di un impianto fotovoltaico galleggiante alle Cave Germaire“: così fanno sapere dall’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, rispondendo indirettamente alle notizie circolate alla fine della scorsa primavera.
“Sono state diffuse informazioni fuorvianti in merito al fatto che si stia sperimentando il primo parco fotovoltaico galleggiante in Italia nel bacino di cava tra i Comuni di Carignano e Carmagnola -si legge in un comunicato firmato da Laura Succi, dell’Ufficio Comunicazione dell’Ente Parco- Al momento sono state ricevute esclusivamente delle ipotesi di progetto non accompagnate da alcuna istanza formale ai fini del rilascio delle dovute autorizzazioni di legge. Di conseguenza non è stato attivato l’iter autorizzativo“.
Tra Carmagnola e Carignano sorgerà un impianto fotovoltaico galleggiante?
Il sito ricade all’interno del sito di Natura 2000 IT1110024 Lanca di San Michele (ZSC e ZPS) e nel Parco naturale del Po piemontese. “Nel rispetto della legge regionale 19/2009, sono richieste la conformità al piano d’area sotto il profilo urbanistico e la valutazione di incidenza in relazione al potenziale impatto sull’ambiente“, specifica il comunicato.
Stando a quanto era stato annunciato nei mesi scorsi -da parte della ditta Coesa srl, azienda del settore energetico- l’impianto avrebbe dovuto coprire circa un terzo della superficie del lago di risulta della cava, producendo circa 6MW annui di energia “green” grazie a quasi diecimila moduli fotovoltaici; la costruzione della struttura sarebbe dovuta avvenire nel 2023 “dopo le necessarie autorizzazioni di Regione, Arpa ed Ente Parco“.
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